Racconti
Viaggiare soli o…
Aston Villa –
10.03.2005
Visto che nel prossimo
viaggio, fra un paio di settimane, raggiungero' un amico che sara' gia' in
palestilandia da una settimana mi ritrovo a pensare come sia cambiato il modo di
intendere il viaggiare cosi' come la compagnia con cui dividere l'eventuale
vacanza.
Quando si era ragazzi ricordo le estati in tenda con una decina di amici, alcuni
dei quali,quelli veri,lo sono ancora adesso.
Dicevo le vacanze in gruppo, avevamo 20 anni , pochi soldi, tanta faccia tosta e
riuscivamo a divertirci con niente.
E sopratutto si viveva di compromessi; "stasera andiamo in quel
locale?" qualcuno proponeva, magari il posto non mi faceva impazzire ma in
fondo l'importante era stare insieme, poi la sera dopo magari proponevo io e gli
altri avevano lo stesso atteggiamento.
Era un bel vivere.
Poi siamo cresciuti, si e' iniziato a lavorare, sono arrivate le fidanzate con
le problematiche che tutti sapete e cosi' la vacanza e' diventato un bene
prezioso, raro.
E' finito il periodo dei compromessi e sempre piu', giustamente, si e' optato
per scelte che soddisfacessero i nostri bisogni e i nostri interessi.
Quindi la scelta dei compagni di viaggio, sopratutto per noi maschietti non
monogami e tendenti a una certa promisquita' (ovviamente sempre in un unica
direzione.... ) e' diventata fattore dominante.
Viaggio quasi sempre solo, sara' la tendenza del lupo solitario, sara' che gia'
per lavoro devo sorbirmi le menate della gente ma preferisco non dover mediare
con nessuno una qualsivoglia decisione.
Ancora piu' delicato e' il discorso di viaggi a Cuba.
Intanto evito la compagnia di quelli all'ultima spiaggia, parlo di quelle
persone che hanno come unica possibilita' per intrattenere rapporti con l'altro
sesso quella di prendere il portafoglio e di cacciare i soldi.
Poi non amo gli assatanati, che come unico scopo per giustificare 22000 km di
viaggio hanno il cambiare 3 donne al giorno.
Alla larga i tristi e quelli che hanno paura della loro ombra.......
Magari evito anche i bobi perche' poi mi tocca tirarli fuori dai casini.
Resta poca roba....... amici con un minimo di disponibilita' economica,
fisicamente ancora presentabili, gente che sa divertirsi anche se per una sera
non c'e' nessuno con cui dividere la cama... non penso sia una tragedia.....
Quindi di giorno mare o piscine, mangiare bene, non essere taccagni, auto e casa
adeguata.
E poi se per un giorno o una sera i programmi non coincidono, nessun problema ci
si vede il giorno dopo.
Non ci devono essere discussioni, un minimo di programma (ma proprio un minimo)
e poi godersela e massimo relax.
Insomma qualcuno con il mio stesso modo di intendere la vacation.....
Infatti quasi sempre viaggio solo.....
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