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Santeria - Andrè

Giordaloco - 25/04/2005

E’ arrivato un nuovo ospite nella casa particular, la duena si fa in quattro per farlo sentire a suo agio e , essendo un italiano mi chiama, interrompendomi la lettura, per presentarmelo : un ragazzo sui 27 anni, romagnolo, prima volta a Cuba e interessato a vedere e a provare tutto.

Il poveretto è stravolto : turista fai date, gli avevano raccontato cose favolose su Cajo Coco e era partito deciso a vederle e a viverle; aveva raccattato le solite errate notizie e consigli qui e là, valigia pronta, volo last minute, scarso budget e atterraggio tre giorni prima all’Avana .

Agganciato al volo all’aeroporto !!!, carro particular, casa lo mismo, chicha, paladar, disco, la solita trafila e drastico drenaggio dei fondi; vano il tentativo di bloccarlo all’Avana, lui vuole Cajo Coco, per cui mossi a compassione lo caricano su un treno destinazione Moron, e ora eccolo qui, sperduto nel nulla a desiderare il Cajo.

Se si fosse informato meglio o avesse avuto buoni consigli con quello già speso si sarebbe potuto fare una settimana todo incluido al suo tanto sospirato lugar.

Meglio andare giù duro ; gli illustro la situazione e i prezzi : Al Cajo non ci sono case particular, gli hotel pagati qui costano un occhio della testa, la macchina una cinquantina di dollari al giorno, un motorino 30 e settanta chilometri al giorno su due ruote sono una pazzia; vedo che conteggia mentalmente i suoi 15 giorni e gli spuntano le lacrime agli occhi; l’ho sempre detto che sono un debole : lo riassicuro offrendomi di portarcelo qualche volta , tanto ci vado per pescare; nel frattempo gli consiglio di farsi una cultura qua in città.

Nel frattempo arriva il mio amico Delmo il cochero e, minacciandolo di rappresaglie se tenta qualche trampa o se gli presenta una jinetera, gli affido il pargolo per un primo giro di Moron : la città dei galli.

Me lo riporta con gli occhi fuori, una pila di domande e una fame che levati; rispondo come posso, si mangia e la sera me accollo per la disco; ha la stessa età di mio figlio e io mi sento tanto padre; dopo averlo sommariamente istruito lo metto in mano a un paio di amiche non molto pericolose e, dopo averle incenerite con uno sguardo me ne vado per i cavoli miei, va bene la bontà d’animo ma non sono ne un santo ne una guida turistica.

Nei giorni proseguo la sua istruzione turistico/sociale, visite alla città, al Cajo, alle varie lagune con giretto in barca tra le mangrovie (io intanto pesco), si è già inserito nel contesto e frequentando una famiglia fa le prime conoscenze con altarini, offerte,santi e superstizioni; questo gli aguzza l’interesse e mi subissa di domande.

Avessi saputo come sarebbe andata a finire mi sai ben guardato di dargli corda , ma del senno del poi sono piene le tombe; gli accenno alle mie esperienze con un brujo ed è come accendergli un fuoco sotto il sedere; vuole sapere tutto, vuole conoscerlo, vuole fargli domande ; a malincuore acconsento di portarlo dal Padrino.

Attraversa il Vaquerito assorbendo con gli occhi e con le narici tutto quello che lo circonda : le baracche, i cani, le chicas succintamente vestite, i mercatini di comida, i maiali per la strada, la signora col casco di banane sulle spalle, il degrado e l’allegria, sembra non notare gli sguardi del barrio, non acostumbado a vedere uno yuma da quelle parti.

Arriviamo da Andrè e ci sediamo ad aspettare che si liberi, viene avvertito e dopo poco ci riceve : baci e abbracci per me e rispettoso saluto per il nuovo; faccio da interprete per il giovane che subissa il brujo di quesiti ; la faccia di Andrè si fa sempre più scura e pensierosa man mano che il jovensito parla, la cosa non mi piace anche perché non riesco a capirne il motivo.

Di botto gli domanda se vuole che gli faccia le carte; lo so per certo che non usa le carte per le sue divinazioni, come per tanti altri le carte , le bocce di vetro, le candele, l’acqua sono solo punti focali su cui convergere l’attenzione e canalizzarsi.

Inizia la partita, l’ho visto in azione altre volte e spero che non mi sconvolga più di tanto l’iniziando; lo riassicura che suo fratello sta come al solito, gli spiace che sua madre sia morta , che lui nell’immediato non corre pericoli di sorta e che quando rientrerà la relazione rotta tornerà a fiorire; unica cosa : vede una zona scura ma se gli lascia un giorno di tempo sicuramente capirà il significato.

E’ pietrificato e fa su e giù con la testa confermando quanto detto dal brujo, io lo sono un poco meno visto le passate esperienze, insiste per ulteriori informazioni ma Andrè si chiude in se stesso e gli consiglia di tornare il giorno dopo ; come faccia a sapere queste cose è un mistero ; anch’io delle volte ho delle premonizioni ma mai così precise e dettagliate.

Rientrando mi conferma che è orfano di madre, che il fratello per un incidente è in coma da anni e che è stato mollato dalla ragazza il mese prima della partenza; non vede l’ora che venga l’indomani per ulteriori chiarimenti; la sera quasi non mangia e va a letto presto; mi sento colpevole per avercelo portato.

La mattina dopo scalpita per ritornare dal divinatore e sono costretto a portarcelo; la scena è la medesima, solo il brujo è più rilassato e dice al giovane che non deve preoccuparsi, il fratello ha avuto problemi ma ora sta come sempre, la zona scura è sparita e non ci sono guai all’orizzonte.

Gli molla la bottiglia di rum come propina e si fa portare al più vicino posto telefonico; sono le 10 di mattina per cui in Italia le 15, una buona ora per le telefonate; contatta il padre che gli conferma il problema cerebrale avuto dal fratello il giorno prima, ora è tutto stabile, non serve la sua presenza e può tranquillo continuare le vacanze.

Al poveretto sembra passata la voglia di vacanza, mi riporta sull’argomento curandero e simili ma si guarda bene dal chiedermi di riportarlo da Andrè ; sembra averne paura , o forse ha paura di quello che potrebbe dirgli.

Io, avendo visto il brujo in azione altre volte non mi sono meravigliato, anche se questa volta le predizioni e le descrizioni delle situazioni erano oltremodo precise; come faccia a canalizzarsi così bene non lo so ma è un dono come un altro, e lui, ogni tanto, non sempre , lo esplica al meglio.

Mi spiace che il neofita sia rimasto tanto sconvolto, ma anche questo fa parte dell’esperienza di crescita.

Arriva il giorno della partenza e a me è rimasto il tarlo della novia perduta, per cui mi faccio dare il telefono e mi riservo di farmi vivo.

Tre mesi dopo, in Italia lo ricontatto e..........miracolo è tornato con la novia; Andrè ha colpito ancora.

 

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