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Racconti

Ritorno dal primo viaggio a Cuba 

Night 74 - 16.11.2004

Allora, non so se qualcuno si ricorda di me, circa tre settimane fa passeggiavo tra le strade di questo forum in cerca di consigli per il mio primo viaggio a cuba.
Innanzitutto ringrazio tutti per i preziosi consigli.
Vi avevo promesso che appena tornato vi avrei fatto sapere com'era andata..ed eccomi qua.
Sono tornato domenica notte dopo 18 ore di viaggio, appena rientrato in casa mi è presa una strana fitta allo stomaco procurata da una fortissima malinconia che ancora mi accompagna.
Che dire, è stata una esperienza intensissima, malinconica e bellissima, ho 30 anni, nella mia vita ho viaggiato molto: Africa, america, europa.. ma cuba mi ha sconvolto.
Sono andato con un mio amico, abbiamo passato i primi 6 giorni all'Avana, forse troppi (per sei giorni pagati ci hanno offerto una casa bellissima ad un prezzo bassissimo e ci siamo fatti prendere dall'entusiasmo), dopo di che ci siamo spostati a Cienfuegos dove siamo rimasti per altri 6 giorni, gli ultimi due ancora all'Avana dove avevamo tantissimi amici da salutare.
Il primo impatto con le ragazze dell'Avana è stato inquietante, dopo due sere ci siamo detti: qua ci sono solo puttane (e anche costose!), le poche discoteche aperte ne erano piene, quindi abbiamo puntato sulle ragazze 'normali', molto difficili da scovare nella notte cubana.
Nei primi giorni all'Avana mi sono accontentato di due ragazze che non mi hanno mai chiesto soldi, che si erano 'innamorate', lo so, ovviamente il fascino dello straniero e del dollaro facilita l'innamoramento.
Non ho mai avuto grandi problemi in Italia con le donne e diciamo che anche a Cuba me la sono cavata bene, nonostante il mio Spagnolo fosse veramente comico.
Ci siamo fatti due amici veri che porteremo sempre nel cuore, con loro abbiamo condiviso avventure in chevrolet, notti alcoliche e attese davanti alla stazione di polizia, una polizia marcia e corrotta, che opprime e terrorizza il popolo.
Poi abbiamo noleggiato una macchina e siamo partiti senza una meta decidendo di fermarci a Cienfuegos, una città bellissima, ordinata e pulita; è vero, mancava il fascino decadente della capitale, ma il calore della gente molto meno interessata ai soldi ci ha conquistato. Abbiamo conosciuto due ragazzi d'oro che avevano come unico scopo farci divertire, ci sembrava impossibile che lo facessero senza avere un interesse concreto, ma vi giuro che è stato così.
Anche qui ho avuto storie con ragazze che erano più interessate alle promesse che al denaro in tasca.
Nonostante il significato di 'amore' sia molto soggettivo, posso dire adesso che le ho amate tutte, ho amato i loro sguardi, le loro lacrime,la loro forza, i loro sorrisi, le loro speranze, i loro corpi bellissimi, i movimenti armoniosi che solo le donne caraibiche hanno nel sangue...
Non voglio dilungarmi troppo, so che tutti voi avete già vissuto le medesime sensazioni.
Poi siamo tornati in capitale, la penultima sera in discoteca ho conosciuto una ragazza bellissima, siamo andati in casa e abbiamo fatto l'amore, poi ha iniziato a chiedermi della mia vita, era molto giovane, 19 anni, mi ha detto che non era un jinetera, in effetti non lo era, era timida nei modi e si riguardava addirittura a farsi offrire da bere, la mattina ha iniziato a dire che non mi avrebbe voluto perdere, mi ha chiesto di non abbandonarla, mentre mi baciava piangeva e tremava, aveva una tremenda paura di soffrire, non ho avuto il coraggio di dirle che sarei partito entro due giorni.
L'ho accompagnata a casa, ci ha fermato la polizia ma lei era tranquilla perché non aveva mai avuto problemi, infatti il controllo ha avuto esito positivo.
La sera successiva ci siamo rivisti.
Mi ha portato una sua foto ed una lunghissima lettera d'amore che sono riuscito a decifrare al 40 %.
Abbiamo passato una bellissima serata in disco, non sono riuscito a nascondergli la verità, che quella era la mia ultima notte, lei è rimasta impietrita.
Tornati a casa ha iniziato ancora a piangere, ho fatto l'amore con le sue lacrime che mi bagnavano, è stato intenso, appassionante e anche angosciante, ha molto insistito per regalarmi un suo anello che per lei era importantissimo perché glielo aveva regalato suo padre, ovviamente ho rifiutato, il mio amico ha passato la notte nella camera accanto con la sua cugina.
La mattina ci siamo svegliati, sembrava più serena, ha fatto la doccia ed ha chiesto di essere accompagnata a casa con sua cugina, ci eravamo dati appuntamento per il pomeriggio, per il saluto finale.
Di lei avevo il nome, il numero di telefono, l'indirizzo e la foto.. mi ha salutato con una lacrima e un bacio.
Il pomeriggio lei non si è presentata, ho provato a telefonare ma sua mamma mi ha detto che era uscita.
Meglio cosi ho pensato, ho sempre odiato gli addii.
Volete sapere il gran finale?
La sera all'aeroporto mi sono accorto che dalla valigia mancavano 60 euro che la sera prima di uscire di casa mi sembrava di avere.
Mi sembrava impossibile, soprattutto per il fatto che lei non è scomparsa nella notte, ha preferito che la mattina l'accompagnassi a casa in macchina (grosso rischio per una che ha con se 60 euro rubati, me ne sarei potuto accorgere in qualsiasi momento..), non voleva tornare col taxi, in più avevo il suo nome, indirizzo e n di tel.
Dopo una grande incazzatura, sono passato quasi al sorriso, la situazione era quasi grottesca e comica, surreale, in questa fatto c'era tutta la contraddizione di cuba, che poi è forse una delle cose che più la rendono affascinante.
Ancora adesso mi chiedo se sia stata veramente lei, o magari sia stata la cugina (che in effetti mi ispirava poca fiducia), o chissà ...
Spero che il mio racconto non vi abbia annoiato, ho voluto condividerlo con voi, visto che oramai sono anch'io un malato di cubanite acute come voi. Ciao a tutti!

 

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