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Cuba con Ninos

wilcoxbabcock - 02.08.2005

 

preparativi:

valigie morbide visto che avremmo avuto la macchina per quasi due settimane, poi i valigioni rigidi pesano piu' del contenuto... dopo un primo riempimento di cose essenziali siamo arrivati a una mega sacca piu' due trolley, un bagaglio a mano supercondensato con un cambio per ognuno di noi 5 (mai fidarsi dell'aeroporto di madrid dove avremmo cambiato), un bagaglio a mano con solo medicinali (antibiotici, non si sa mai a largo spettro per i bambini, betadine garze e cerotti normali e cerotto spray, enterogermina in quantita' industriale, aspirina, imodium, buscopan, un muscoril e un'altra cosa nel caso che mi si blocchi la schiena come fa di solito) => usati betadine e cerotti per i bambini e l'enterogermina sia per prevenire che per rimediare a qualche piccolo disturbo. Portatelecamera con una quantitā industriale di caricabatterie (non credevo che fossimo cosi' dipendenti da cose che devono essere ricaricate di continuo) telecamera e macchina fotografica, rasoi elettrici pile di ricambio, microzainetto con penne pennarelli, zaino magico della mandarina dimia moglie tipo mary poppins dal contenuto non meglio specificato (in pratica credo un piccolo universo). Micropasseggino iperleggero superpieghevole recuperato non si sa da dove che e' stato utilissimo...

Venerdė sera era tutto pronto.. abbiamo guardato la montagna i roba e ci siamo commossi al lamento delle cerniere che cercavano di tenere tutta questa roba all'interno... ci siamo guardati e abbiamo riaperto il tutto eliminando il 30% di maglie e magliette pantaloni, infilato una sacca vuota per ogni evenienza. Tenuto conto che avevamo pannolini per la notte per 3 settimane e magliette da lasciare a cuba cominciavo gia' a essere soddisfatto... Non so perche' ma al ritorno non si riesce mai a far rientrare tutto quello che si e' portato dentro alle valigie.

Per il peso non ero preoccupato, Iberia non ha mai fatto problemi e comunque la mega sacca arrivava a 19,2 kg, solo il piu' grosso dei bagagli a mano superava i 5 kg

Tutto pronto biglietti, vaucher, passaporti, indirizzi delle case e tutti gli appunti che mi ero fatto leggendo il forum, microdizionario italiano spagnolo, contanti carta di credito (con tanto di codice pin che perdo di solito tre volte all'anno), in piu' una poste-pay di emergenza caricata con 400 euro non si sa mai (ed e' servita). Itinerario alternativo per arrivare all'aeroporto di bologna per evitare gli ingorghi dell'autostrada della domenica mattina. Parcheggio p4 dell'aeroporto prenotato da piu' di un mese.

Domenica mattina 10 luglio alle 8 si parte... pianificazione ottimale prima delle 10 siamo in aeroporto dopo aver parcheggiato l'auto e scaricato i bagagli...

 

the fly

meglio che spezzi un po' il resoconto... quando inizio a scrivere sono un po' prolisso... ho scritto un papirone solo per i preparativi... figuriamoci quando arrivo agli appunti di viaggio :-)

check-in

prima sorpresa quel simpaticone dell'impiegato dell'iberia quando gli do i biglietti e i 5 passaporti mi chiede lo stato di famiglia... lo guardo strabuzzando gli occhi e gli chiedo se sta scherzando... lui mi racconta qualcosa a proposito del fatto che i minori di 10 anni (2 su 3) devono risultare in qualche modo accompagnati da un genitore e siccome io potrei essere uno che per sbaglio ha lo stesso cognome dei bambini che li vuole portare a cuba per venderli al fiorente mercato dei bambini di Santiago, lui deve avere un documento che comprovi che io sono effettivamente il loro padre.. ok mi hanno fermato che ero' gia' sul bancone e stavo cercando di infilare l'omino dentro a una di quelle pellicole di plastica che usano per proteggere i bagagli... cominciano le telefonate.. lui che chiama i suoi superiori e io che chiamo tutti quelli che conosco che lavorano in polizia , sparo nomi grossi questore vice questore la supercazzola etc. anche se in realta' ho solo un amico che fa il poliziotto qua a Carpi e che al momento e' in ferie in montagna dove il cellulare non prende....

dopo 20 minuti dove sento quelli dietro di noi che stanno affilando delle lunghe lame e si stanno dipingendo i colori di guerra sul viso l'omino dice che i suoi superiori gli hanno detto che non gliene frega niente di dove andiamo a vendere i bambini per cui riusciamo a far passare i bagagli al check-in...

finalmente si parte

il volo per madrid

vabbč si poteva spendere meno ma comunque ormai erano mesi che avevamo fermato quel volo con scalo a Madrid.. quello che non mi aspettavo da un volo di linea che parte all'ora di pranzo che ti facessero pagare 7 euro e 50 per un sandwich e 3 euro per una bibita.. posso capire ryan air ed easy jet che sono voli low-cost.. ma visto che gli abbiamo lasciato 4500 euro in 5 mi aspettavo almeno che mi coccolassero e mi baciassero per tutto il volo...

arrivo a madrid

dennis ha colpito, il boeing che arriva dall'havana ha 3 ore di ritardo per colpa di dennis... tre ore che diventano 5 di attesa in pratica nessuno ci prende in nota dopo essere andato a chiedere un po' di sostegno morale diverse volte al banco dell'iberia e aver ottenuto una scontrosa risposta tutte le volte di guardare il monitor, ho usato la solita tecnica di cercare di estrarre l'omino dal suo gabbiotto piu' che altro per scaricare un po' la tensione.. al che otteniamo uno spuntino gratis allo snack dell'aeroporto in attesa del volo. Fortuna che i bambini nell'attesa sono riusciti a dormire un po'.. nel tempo che non hanno dormito credo abbiano smontato meta' dell'aeroporto (io fingevo di essere in viaggio di nozze e di non avere figli...)

the fly

finalmente ci imbarchiamo, il mio mazzo di chiavi (tipo san pietro) con annesso microtagliaunghie che mi ero scordato di mettere in valigia fa impazzire l'omino del controllo.. mi domando che problemi potesse dare quando a bordo nella luculliana cena offerta da Iberia mi hanno dato un bellissimo set di posate di metallo, coltello compreso. Il volo passa lento i bambini dormono, la mia schiena si lamenta comunque alla fine riusciamo ad arrivare io e mia moglie mediamente stravolti i bambini sembrano freschi come delle rose e sono pronti a distruggere un altro aeroporto....

controllo passaporti

col fatto che siamo arrivati all'Habana con tre ore di ritardo siamo arrivati insieme a quella che probabilmente era una flotta di invasione l'impressione era quella della folla a San Pietro durante i funerali del papa... a questo punto potrei cominciare a piangere e' mezzanotte locale, non so che ora possa essere nel mio paesello natale, ma il mio orologio biologico sta girando come un pazzo per cercare di dare n senso a tutto cio'. Nel momento piu' nero della disperazione si presenta un angelo salvatore nei panni di una gentile ragazza in divisa verde che raggruppa tutti quelli con bambini (diverse famiglie ci offrono decine di euro per affittare uno dei nostri tre, ma noi decliniamo l'offerta, non si sa mai quando ancora potrebbero tornare utili questi bambini) e ci porta oltre la fila direttamente al controllo... tutto bene in pochi minuti riusciamo a passare oltre il controllo.. comincio ad amare questa gente che ama i bambini e ha pieta' dei loro genitori.

bagagli

ovviamente i bagagli non sono nel nastro dove il monitor indica il nostro volo, ma sono in quello a fianco, ci mettiamo mezzora per scoprire la cosa, ma nel frattempo abbiamo il tempo di aspettare l'arrivo del passeggino che invece arriva sul nastro giusto (anche questo un bel mistero)

habana

ovviamente con le nostre tre ore di ritardo piu' l'attesa ai bagagli disperiamo che l'omino che ci doveva venire a prelevare all'aeroporto sia ancora li ad attenderci... comunque cambio un po' di euro al banchetto della cadeca li vicino al nastro dei bagagli, magari il fatto che li non ci fosse la fila e nello sportello in fondo alla sala ce ne fosse una immensa significava una differenza abissale nelle commissioni, ma l'idea di fare ancora attese mi avrebbe fatto cambiare anche 100 euro per 50 cuc. Usciamo trascinandoci le nostre tre valigie accolti da una folla esultante che ci offre bambini, sigari ragazze e taxi... ma no, forse sono io che sto gia' delirando per il caldo. Come per miracolo ci si avvicina un elegante e simpatico signore in tenuta da autista che ci riconosce (nonostante tutto eravamo difficilmente mimetizzabili con tre bambini al seguito e ne nostre valige) e ci infila su un moderno minibus dove passiamo immediatamente da caldo umido soffocante a una temperatura siberiana.. riusciamo a far mettere l'aria condizionata al minimo, ma probabilmente ci siamo gia' presi una polmonite fulminante che ci segnera' per tutta la vita.. E' poco piu' dell'una locale attraversiamo la periferia dell'Habana in un buio quasi totale.. siamo un po' sconvolti dal viaggio ma lo stesso riusciamo a vedere che c'e' un sacco di vita nelle strade capannelli di persone che si spostano a piedi in bici o che semplicemente stanno li a parlare tra di loro.

 

Prime Impressioni

Il fido Raul (credo che a cuba si chiamino tutti Jesus e Raul) ci porta al Palacio O'farril all''Habana Vieja. Avevamo prenotato tre giorni li, tramite l'agenzia, per fare un po' di decompressione. Salutato Raul arriviamo alla reception e ecco il primo scherzetto... ci raccontano una strana storia in cui mettono dentro un po di Dennis, un po' di lavori sul tetto e un po' altre cose nominando elettricisti e altri operai che stavano lavorando (all'una di notte? ma neanche a milano lo fanno) e in pratica le nostre stanze non ci sono...dovevamo essere molto stanchi perche' nemmeno mia moglie e' riuscita ad alterarsi ci sbattono su un taxi e ci spediscono

al Presidente al vedado. Assicurandoci che al mattino seguente avrebbero inviato un taxi a recuperarci. Ho vaghi ricordi delle ore successive mi ricordo di aver infilato le bimbe nelle loro stanze brontolando qualcosa sul lavarsi i denti, di aver bevuto un numero imprecisato di acqua minerale (per quanto tempo Ciego Montero restera' impresso nella mia mente?) e di essere crollato mentre di fianco a me mia moglie mi stava dicendo sicuramente delle cose importantissime...

La mattina seguente di buon ora dopo aver dormito giusto quelle 3-4 ore ci trasciniamo verso la sala della colazione (dopo scopriro' che nel cambio almeno ci avevamo guadagnato) ci nutriamo abbondantemente di frutti tropicali (mango pina e guayaba e qualcos'altro che probabilmente non scopriro' mai che cosa fosse) uova salsiccine strane, pancetta, formaggio e anche un paio di non meglio identificate cose dolci, mettiamo alla prova il nostro apparato digerente nonche' i fermenti lattici preventivi bevendo anche qualche succo abbondantemente annacquato.

Ci dirigiamo poi tranquilli alla reception per chiedere se gentilmente chiamano l'O'Farril per farci mandare il taxi promesso... ci viene assicurato che entro 5 minuti il taxi sarebbe arrivato... (e qui iniziamo pian piano a capire come si misura il tempo a cuba...) dopo una mezzoretta abbondante in cui abbiamo visitato sopra e sotto l'albergo ancora un po' sottosopra per gli effetti di Dennis torniamo nella hall e richiediamo all'impiegata la quale ritelefona e ci riassicura che il txi sarebbe arrivato di li a 5 minuti.

Nella mia mente si fa strada l'idea che probabilmente dall'O'Farril non arrivera' mai nessun taxi e visto che mentre ero davanti all'ingresso principale ogni 3 secondi ne passava uno che mi guardava speranzoso decidiamo di farci carico della spesa del taxi e fermiamo un simpatico signore coi baffoni che mi stava facendo la posta da almeno un quarto d'ora e ci facciamo portare all'O'Farril per poco piu' di 3 CUC.

E li scopriamo che le nostre stanze non sono pronte, e li capisco che probabilmente la sera prima le avevano date via visto che l'aereo aveva ritardo e nessuno ci aveva visto arrivare... scarichiamo i bagagli e con ancora il fuso sballato ci avventuriamo nel contrasto stridente tra il Palacio O'Farril e la realta' dell'Habana Vieja. Ovviamente da bravi turisti prima volta a Cuba, Habana fai da te ci facciamo subito intortare dal giro in carrozzella, magari col senno di poi 20 CUC si potevano ampiamente contrattare... unico vantaggio il buon Jesus e il suo fratellastro ci intrattengono per un po' raccontandoci di essere uno studente di giurisprudenza e uno di medicina (anche se mi sarei affidato piu' volentieri nelle mani di Geronimo, il cavallo, che nelle loro) e ci raccontano di come sia dura la loro vita la'.. Io guardo i loro denti d'oro e le loro catene d'oro poi guardo a destra e sinistra e vedo un po' il resto della gente che vive nei vicoletti e comincio a nutrire qualche dubbio, comunque sono simpatici e non infieriscono cercando di venderci sigari,portarci in un paladar o altre cose che avremmo poi incontrato di li a poco :-).

Ci dirigiamo sotto il sole cocente verso l'albergo sperando che ci abbiano preparato le stanze, come dice Giacomo siamo "sudati di sudore", ma gli unici veramente sconvolti siamo io e Cecilia, mia moglie, i bimbi sembra abbiano scorte di energia nascoste ed inesauribili.

Finalmente in camera, la camarera riesce a preparare anche quella delle bimbe, probabilmente impietosita dal nostro stato, e ci buttiamo sul letto nei -25 gradi che il condizionatore ha fatto nella stanza. Il "riposino" dura fino alle 18:30, ormai non cerco piu' di sapere ch ore sarbbesto state da noi, so solo che avrei dormito altre 24 ore se me lo avessro permesso...

Usciamo finalmente dall'albergo e ci immergiamo a piedi nelle stradine e nelle piazze ell'Habana Vieja, vorrei avere mille occhi, filmo qualcosa con la telecamera.. ma ho un po' paura di essere invadente e di violare l'intimita' di queste case di uno o due locali che si aprono sulla strada.

Seguiamo la musica, io mi sono perso, ma Cecilia sa benissimo dove siamo per cui sono tranquillo... arriviamo in un cortile dove quella penso fosse una scuola di ballo sta facendo delle prove all'aperto, restiamo a guardare questi ragazzi che ballano ritmi molto afro poi ci mettiamo a cercare un posto per mangiare; evitiamo quelli che danno l'idea di essere troppo cari e troppo per turisti e finiamo in un piccolo ristorante doe in pratica ceniamo per 3 CUC a testa, ovviamente moros y cristianos con pollo, o cerdo, Cecilia prende il pescado che si rivela una specie di filetto di merluzzo impanato e probabilmente fritto nel colesterolo puro... anche se ho sentito dire che a Cuba non esistono problemi di colesterolemia... forse non sono mai andati a mangiare in quel ristorante :-). Qui facciamo la conoscenza coi primi refresco Lemon, con la Tu Cola, insomma diventiamo dei fans sfegatati della Ciego Montero :-)

Dopo mangiato la temperatura si abbassa e un leggero vento aiuta a stare meglio, ci facciamo una passeggiata sul corso principale calle Obispo, Ovviamente duriamo poco abbiamo la faccia da turisti freschi freschi e ci avvicina Fernando (l'unico cubano che ho conosciuto che non si chiamasse Raul o Jesus) che comunque con fare molto gentile si autonomina nostra guida e ci racconta un po' del suo modo di vedere l'habana e cuba in generale, ci racconta che lavora in una industria farmaceutica dove producono farmaci per la cura di varie malattie, diabete, ipercolesterolemia etc., poi ci racconta un po' di storia di Cuba, la storia dei palazzi che vediamo ci regala anche il biglietto da 3 pesos rosso con l'immagine del Che, non ci ha proposto ne di andare in un paladar ne di comprare sigari, alla fine della serata gli ho offerto alcuni pesos ed eravamo tutti soddisfatti, noi cominciavamo ad orientarci e lui aveva fatto la sua serata...

Belli stanchini ce ne torniamo all'Hotel a dormire, il giorno successivo giornata di scarico tensione e gita alla playa dell'Est (come poteva mancare?)

Siamo ancora un po' rintronati dal viaggio dal fuso, e da questa marea di odori e sensazioni nuove che ci offre l'Habana Vieja, sembra a volte di camminare in un altro mondo e in un altro tempo

 

Playa dell'Este

Un giorno di mare ci vuole, anche per mettere su un po' di colore.. altrimenti diventa impossibile passare inosservati, ci alziamo piu' o meno di buon ora (jet lag permettendo) e cerchiamo un taxi... non ho ancora ben chiaro come funzionino le cose, ma per andare a playa dell'Este ci vuole un taxi regolare, chiediamo a un tassista che ci dice indicativamente 15 CUC, e in effetti arriviamo alla playa che il tassametro segna esattamente 15 CUC. Peccato che per eccesso di sicurezza abbiamo lasciato i passaporti in albergo.. forse pensavamo di essere a Varadero,cosi' non possiamo andare a Tarara'. In ogni caso non e' un problema facciamo il tunnel e in breve il tassista ci porta sulla spiaggia, e rimaniamo d'accordo per farci tornare a prendere verso le 14. Sono ancora evidenti i danni di Dennis, ma allora ancora non eravamo passati da Trinidad, li all'Habana non era successo nulla confronto al macello della parte Sud del'isola. Montiamo la nostra microtenda sulla spiaggia e...

... e ci rendiamo conto che non abbiamo preso niente con noi da bere e da mangiare.. prima regola, se sei un turista mai girare per cuba senza una adeguata scorta di acqua. Nei giorni successivi all'Habana useremo piu' acqua per bere che per lavarci :-).

Ovviamente io mi ricopro di protezione totale super-ultra adatto anche ai bambini.. ci mancherebbe solo che mi ustionassi al primo giorno di mare :-)

Sulla spiaggia stanno lavorando per ripulire e sistemare i danni di Dennis, il barettino della spiaggia e' chiuso, e non hanno nemmeno acqua calda...ma poco importa, il mare e' bello e cerchiamo di risolvere un problema alla volta... dopotutto siamo a Cuba.

Il problema del cibo si risolve da solo come evocati per magia dal nulla appaiono due ragazzi che un cestone tipo quelli da fornaio pieno di panini. mi avvicino e chiedo nel mio fluentissimo spagnolo quanto costano... due pesos.. Ovviamente non mi passa nemmeno per l'anticamera del cervello che si tratti di Moneda Nacional, gli allungo due pesos convertibili e mi ritrovo con una montagna di panini da sfamare una divisione corazzata... chiedo per il bere e loro mi indicano in lontananza le strutture di un grande albergo, e mi dicono che li hanno la corrente e anche roba fresca da bere...

Ci avviamo col piccolo mostro abbandonando le fanciulle tra le onde e ci facciamo una bella passeggiata sulla spiaggia veramente poco affollata. Arriviamo a un piccolo baretto che in qualche modo ha della roba fredda da bere ci dissetiamo e ripartiamo per portare i refresco alla truppa che incurante del caldo continua a sguazzare nell'acqua. Il mostro cammina tranquillo giocando tra le onde.. meglio non so se sarei riuscito a portarlo in braccio.. il caldo comincia a fare effetto..

Ormai e' l'una passata la temperatura per noi turisti bianchicci (in pratica per me) sta superando i livelli di guardia.. il quel momento il nostro tassista come per segno divino appare sulla spiaggia con un'ora di anticipo.. e viene accolto con grande sollievo, raccogliamo armi e bagagli e ci facciamo riportare in Hotel, doccia e pisolino per Giacomo.. che si trasforma in una dormita collettiva.. ultimo colpo di coda del Jet Lag.

 

Ultime ore all'Habana

Dopo la semidisidratazione a Playa dell'Este torniamo in Hotel e diamo l'ultima botta al Jet Lag facendo un riposino fino alle 18:00. Stiamo ricominciando ad assumere sembianze umane..a parte me che nonostante la protezione totale usata con abbondanza assomiglio a un'aragosta...

Mentre cerchiamo di sistemare le cose per i giorni successivi che passeremo in giro per Cuba scopro che mancano all'appello i miei appunti per il viaggio raccolti durante la lettura del forum, tutti gli indirizzi della Case particular e tutte le mie note di viaggio...anche il nostro micro dizionario di spagnolo e' sparito.. probabilmente lasciato su un tavolino dell'Hotel presidente... poco male ci arrangeremo andando un po' alla ventura... al massimo sulla Lonely Planets e sul librino della National Geographics qualche indirizzo ci sara'... poi mi sento molto fiducioso ed ottimista...

Cerchiamo di riuscire a vedere un po' di Habana Vieja.. non possiamo continuare a fare dei pisolini di ore e ore... Le bimbe sono affascinate da queste vecchie macchine americane, che in alcuni casi sembrano dei mostri preistorici che eruttano fumo.

Passeggiamo un po' per i vicoli che pian piano si stanno rianimando dopo la calura del giorno.. i bidoni della spazzatura sono pieni, probabilmente lo strato di mosche serve anche da coperchio e limita l'uscita degli odori :-)... pero' devo dire che ho visto molte citta' italiane in condizioni ben peggiori.

Ci dirigiamo sull'Obispo.. cerco una libreria per comprare una cartina stradale e un nuovo dizionario.. anche se finora tutte le persone con cui abbiamo parlato sono state gentilissime e hanno rallentato la loro parlata fino a permetterci di capirli con facilita'.. il mio spagnolo si limita a poche frasi rubate ai fratelli Righeira "vamos alla playa" , oppure "senorita muy hermosa, te quiero mucho" (ma questa non credo sia il caso di utilizzarla per non essere scoticato vivo ), e riesco comunque a farmi capire.

Troviamo la libreria dove compro il dizionario "Italiano/Cubano" che avevo visto anche in italia e lo pago 4 CUC (in italia costava circa il doppio), meno fortuna per la cartina stradale.. ne trovo una veramente poco dettagliata, ma il convento non passa altro... solo l'ultimo giorno a Varadero riusciro a trovare una cartina stradale di cuba decente.. ma ormai era troppo tardi.

Arriviamo al Parque Central , l'immancabile monumento a Jose' Marti' e un sacco di bambini che giocano. I mostri riescono persino a vincere la loro timidiezza e a fare amicizia con alcuni bambini che stanno saltellando su e' giu' per il monumento a Jose' Marti'.

Ci dirigiamo verso Habana Centro... sulla strada veniamo intercettati dall'immancabile Jesus di turno, devo dire che e' stato un vero professionista, onore al merito, non so come mi sono trovato a parlare con lui come se fosse una vecchia conoscenza, la tattica deve essere collaudata e perfezionata da tempo, visto che sono in compagnia di moglie e figli ecco apparire anche la sua fidanzata e ci ritroviamo a camminare come vecchi amici per l'Habana Centro. Ci racconta di Cuba, del suo lavoro (qualcosa che ha a che fare come tecnico del suono) del fatto che lui e la sua fidanzata hanno un bambino, di come a volte sia difficile vivere a cuba, ci chiede se abbiamo per caso portato qualche giornale italiano con noi dall'aereo, perche' vorrebbe tenersi informato su cosa succede nel mondo e li a cuba e' difficile riuscire ad avere "informazione non ufficiale". Alla fine non so come non so perche' (forse per il fatto che non avevamo ancora cenato )ci siamo fatti portare a un Paladar dietro al campidoglio. All'interno l'impressione non e' il massimo del positivo... anche se molte cose rivisitate col senno di poi assumono significati diversi... ci sono tre tavoli, uno e' occupato da una ragazza mulatta giovanissima in compagnia di un attempato turista, all'altro ci accomodiamo noi.. i due ragazzi dopo averci accompagnato fanno per andarsene, dopo tutto quello che ci hanno raccontato sui loro problemi, mi viene istitintivo chiedergli se si vogliono fermare e mangiare con noi... i due un po' imbarazzati accettano e si siedono con noi...E ora ecco la sorpresa.. la senora del paladar (sull'antipatico medio spinto) arriva e ci propone un menu' che prevede solo a) aragosta b) camarones... dulcis in fundo prezzo 20 CUC.. faccio un rapido calcolo e vedo il budget venire sforato... dovremmo alzarci e andarcene, ma un po' intimiditi, e un po' perche' poi ci dispiaceva.. insomma alla fine abbiamo preso due piatti di camarones... i due ragazzi sembravano imbarazzati anche loro.. forse si erano resi conto che non avevano agganciato due turisti ricchi.. comunque di riso e di fagioli ce n'erano in abbondanza. Mentre stavamo mangiando la scena della coppia di turisti accompagnati dalla coppia di Cubani si e' ripetuta e li abbiamo cominciato a capire che si tratta di una procedura di aggancio standard... comunque poco male... il danno economico non e' poi stato pesante, e nonostante tutto i due ragazzi erano simpatici... All'uscita abbiamo visto la ragazza che cenava con l'attempato turista sola che aspettava di rimediare un altro turista... e abbiamo sorriso :-)

Meditando ci ridirigiamo in Hotel... la mattina seguente ci aspetta la macchina..e il problema di uscire dall'Habana :-)

 

Verso Pinar del Rio

Ci svegliamo di buon ora, finalmente il Jet Lag sembra un problema superato, ormai sappiamo orientarci e ci dirigiamo con sicurezza verso l'hotel dove troveremo la nostra auto.

Mentre ci preparano l'auto e facciamo girare un po' di carte, cambio ancora qualche centinaio di Euro al bureau dell'Hotel (le file davanti alle banche e alle Cadeca scoraggerebbero chiunque a speculare sul mezzo punto di commissioni). E finalmente eccola qua la nostra poderosa che ci accompagnera' per il nostro viaggio attraverso la Isla, senza mai tradirci.

Torniamo all'Hotel (non senza qualche difficolta') e spendiamo il nostro primo CUC per parcheggiarla.. carichiamo armi e bagagli, passeggino compreso... e adesso?

Adesso torniamo dal noleggio e carichiamo l'omino che lava le macchine che ci guida all'autopista pre 10 CUC (si lo so.. forse 10 erano troppi, ma vuoi mettere in 10 minuti siamo sull'autopista). L'attraversamento dell'Habana valeva un film in cinemascope... una cosa indescrivibile, tra Cammelli stracolmi di gente fino all'incredibile e gente che viaggia sui cassoni dei camion, per non parlare dello zoo di auto che funzionano probabilmente bruciando vecchi stracci imbevuti di olio combustibile (almeno dal fumo che fanno).

Lasciamo la nostra guida in mezzo all'autopista, ritornera' in autostop, che scopriremo in breve essere uno dei sistemi di spostamento piu' comuni per i cubani. Non possiamo sbagliare anche se non c'e' uno straccio di indicazione la strada e' dritta e sembra andare nella direzione giusta... procediamo pian piano (narrazioni di voragini improvvise che si aprono sulle strade lette ovunque mi consigliano una certa prudenza...in realta' il fondo stradale e' solo un po' dissestato in qualche punto)

Il traffico e' veramente quasi inesistente... in effetti se fossi un cubano non oserei avventurarmi con le loro auto sull'autopista :-). E' cosa comune trovare qualche LADA a lato della strada con un paio di persone infilate dentro al cofano (quando hai un'auto a cuba devi saper fare anche il meccanico e portarti dietro una piccola officina per le riparazioni di emergenza) poco male, mi sembra gia' di capire che qua il tempo se ne frega della dell'orologio e della relativita' di Einstein, ha un ritmo tutto suo.

Andiamo piano,ma lo stesso riusciamo a superare un cospicuo numero di mezzi trainati da cavalli (forse sono il mezzo di trasporto piu' affidabile) e a evitare le decine di persone che si affollano sotto ai ponti degli svincoli e chiedono un passaggio... se non fossimo stati gia' in cinque penso che avrebbe potuto essere un modo interessante di conoscere gente nuova... chi si affida a un mazzetto di banconote sventolate, chi a bambini piccoli tenuti in bracco e chi a lunghe gambe tornite... non sembra un problema per nessuno...

Non abbiamo un piano ben preciso, vogliamo arrivare a Vinales per visitare la zona e magari andare a Cajo Jutias o Cajo Levisa... Il viaggio procede tranquillo, sull'autopista non c'e' molto da vedere a parte i bambini che l'attraversano tranquilli uscendo dalla giungla, qualche auto antidiluviana preannunciata da una nuvola di fumo, i calessi trainati da cavalli e qualche ciclista che procede tranquillo.

Ovviamente siamo partiti senza adeguate scorte di roba da bere (la sete ci accompagnera' per tutto il nostro giro), ma incredibilmente nel mezzo del nulla appare l'equivalente di un autogrill delle nostre autostrade dove ci riforniamo di referesco lemon e acqua a volonta'. I succhi abbondantemente annacquati che abbiamo bevuto all'Hotel all'Habana hanno comunque ormai raggiunto il nostro apparato digerente, e i microorganismi locali stanno facendo amicizia con la nostra flora batterica intestinale. Pare che per le bambine l'amicizia non sia particolarmente tranquilla che quindi approfittano con sollievo del bagno del locale.

Pinar: non potevamo sbagliarla, in quanto l'autopista finisce li... per Vinales ci affidiamo al mio senso dell'orientamento e alla gentilezza di qualche passante (i cartelli come ho gia' detto non esistono). Sono circa una trentina di km (se ben ricordo) la strada e' in ottime condizioni e non abbiamo problemi ad arrivare a destinazione.

Parcheggiamo davanti alla chiesa e stranamente nessuno ci avvicina per chiederci se cerchiamo un alloggio, sono abbastanza tranquillo, dall'ingresso della citta' alla chiesa abbiamo visto una infinita' di cartelli "RENT A ROOM".

Cominciamo a chiedere in giro mentre facciamo due passi per Vinales... ci guardano come se fossimo degli extraterrestri... alla fine quello che riesco a capire e' che meta' dei turisti di Cuba se ne e' scappata a Occidente per sfuggire a Dennis e non c'e' un buco per dormire...una signora molto gentile ci dice che avrebbe una camera libera per il giorno seguente,la prenotiamo, ma resta il problema della notte corrente.

Cecilia sta cominciando a friggere per la preoccupazione, mentre le bambine invece gorgogliano cercando di far andare d'accordo microorganismi locali flora batterica e enterogermina... usciamo dal paese sempre fermandoci a chiedere e arriviamo fino alla cueva dell'indio dove c'e' una specie di Hotel.. ma anche qui non c'e' uno straccio di posto... Nel frattempo i microorganismi locali vincono la loro lotta contro la flora intestinale e le bimbe contribuiscono a concimare un pezzo di giungla.

Ci consigliano di ritornare a Pinar.. e cosi' ci rifacciamo i 30 km di strada e con un po' di fortuna riusciamo a beccare la via centrale, o qualcosa di simile. La fortuna per il momento finisce qua... chiediamo a un po' di gente del posto, ma anche qua la situazione non sembra essere delle migliori... la sera si avvicina e noi non abbiamo ancora un posto dove dormire...

Comunque non ci arrendiamo, ridendo ci diciamo che al massimo dormiremo in macchina al limitare della giungla :-)

Poi finalmente qualcuno lassu' ha pieta' di noi, ci fermiamo in una casa dove vediamo il simbolo di arredator inscripto e una signora impietosita dal nostro aspetto e dai bambini che stanno assumendo colorazioni tra il giallo limone e il grigio cenere ci fa entrare e ci fa sedere. La signora ha due gemelle dell'eta' di Giulia (la piu' grande) che fanno subito amicizia con le miei figlie. Nel frattempo il marito della senora inizia a fare una serie di telefonate (ne avrā fatte almeno una ventina) dopo ogni risposta negativa il nostro morale sprofondava sempre piu'... ma alla fine riusciamo a trovare una sistemazione. Tra poco passeranno a prenderci per condurci alla nostra prima "casa particular".

Voglio segnalare l'indirizzo de Las Jamaguas, proprio per la gentilezza che hanno avuto nel trovarci una sistemazione quando ormai eravamo "alla frutta"

Rent a room THE TWINS (775132) Motel Las JIMAGUAS Sr. Abilio Cabrera Address: Direccion: Alameda No. 81, esq. Proyecto Pinar del Rio Cuba

immagino ce il numerino che leggo in alto nel biglietto sia il telefono..

Dopo pochi minuti arriva una ragazza in bicicletta che ci prende in consegna e ci porta a casa sua, durante il tragitto viene raggiunta dal marito in moto che la traina a velocita' folle per le strade di Pinar del Rio con noi dietro che cerchiamo di non perderli.

Finalmente abbiamo una casa .. io sono felice di essere riuscito a dare una sistemazione a tutti e mi sembra una casa stupenda, anche il fatto di avere un bagno e dell'acqua corrente mi fanno sentire l'uomo piu' ricco della terra. Cecilia invece e' un po' sconvolta dall'impatto iniziale, il fatto che le camere si aprono sul cortile, qualche insetto che si aggira (che sara' mai un paio di formiche), forse la sua paura per i ragni che immagina si possano nascondere ovunque...

I nostri dubbi vengono velocemente dissipati quando Yaky si mette ai fornelli per prepararci la nostra prima comida cubana. Loro non abitano li (so che non potrebbero lasciare la casa solo ai turisti) ma si vede che le regole vengono applicate in modo diverso nelle varie parti di cuba. E' bravissima e velocissima nel giro di poco tempo siamo a tavola. Non ho una foto della cena ero ancora troppo in coma, ma ho quelle della colazione la mattina dopo. Apprezziamo la comida, Yaki e' brava e velocissima, non so come abbia fatto a preparare tutto cosi' in fretta... il pollo e' ottimo, il maiale, come avro' modo di scoprire in seguito invece di solito e' adatto alla suolatura delle scarpe, moros y cristianos riempiono tutti i piu' piccoli buchi, e ci sono anche patate e patatine. Frutta fresca a volonta', mango, pina, fruta bomba, guayaba.

Dopo cena compiliamo il registro, Yaki ci lascia le chiavi e ci da appuntamento per la mattina dopo. Prima di lasciarci ci chiede se vogliamo che il signore che abita nella casa di fronte ci guardi la macchina durante la notte accompagnando dal classico gesto del dito indice che si avvicina all'occhio e abbassa la palpebra inferiore, gesto che impareremo presto a conoscere in ogni posto dove andremo (2 CUC valgono la tranquillita')

Noi ne approfittiamo per fare due passi, scopriamo che siamo vicinissimi alla zona centrale di Pinar, in piazza c'e' una specie di festa dove tutti ballano e suonano.. restiamo a curiosare un po' poi ce ne andiamo a dormire. La mattina dopo ci aspetta Vinales in mezzo ai mogotes e siamo comunque un poco stanchi.

La mattina dopo siamo tutti piu' sorridenti, abbiamo dormito, non c'e' stato nemmeno un caldo terribile, anche se abbiamo lasciato acceso i ventilatori, e non siamo stati divorati dai mosquitos.

Uscire da Pinar non e' come uscire dall'Habana, ma gentilmente il Marito di Yaki ci porta in moto fino al bivio.. dove noi imbocchiamo quello sbagliato... ci insegue per circa un km rimettendoci sulla strada giusta :-)

Vinales trema stiamo arrivando...

 

Vinales

Se sono troppo prolisso ditemelo... anni e anni di fidonet prima dell'avvento di internet mi hanno ormai irrimediabilmente rovinato...

Eccoci nella nostra casetta a Viņales dalla senora Muņy. La signora e' molto ruspante, sul retro della casa abbiamo l'aia coi polli, il maiale, un paio di buoi, proprio come nelle case di campagna da noi 40 anni fa... la corrente a Viņales e' un optional, c'e' dalle 3 di notte fino alle 10 di mattina, ma almeno abbiamo un bagno decente in camera (il bagno e' decisamente meglio della camera, soprattutto dei materassi ma ci accontentiamo, abbiamo due letti matrimoniali, le bimbe ne hanno uno e noi tre ci dividiamo l'altro. La camera ci costa 25 CUC (a Pinar 20, ma avendone occupate due spendevamo di piu')la comida 7 e la colazione 3. Andiamo anche qua di pollo e di cerdo col classico riso e fagioli neri.

Finalmente con una base fissa ci facciamo un giro nei dintorni, il paesaggio e' stupendo siamo in mezzo ai Mogotes, ci facciamo un giretto un po' da turisti al murales della preistoria, diciamo che si poteva evitare...

Forse e' il caso di rientrare in paese,per il pomeriggio abbiamo quattro cavalli che ci aspettano... rompiamo l'attesa facendo due foto davanti alla chiesa del paese all'interno c'e' chi ha lasciato come offerte magliette, saponcini degli hotel, biro e anche campioncini di profumo.

Ci facciamo un bel giretto di un paio di ore a Cavallo(5 CUC all'ora per cavallo) in mezzo alla campagna, il tempo e' clemente con noi... il sole un po' va e un po' viene e ci risparmia una insolazione coi fiocchi... alla fine siamo tutti contenti tranne il mio sedere :-)

A casa manca ancora la corrente (tornera' verso le tre di notte per scomparire di nuovo verso le 10 di mattina) ma l'acqua per fare la doccia c'e', anche se poca... giuro che da quando sono tornato mentre mi lavo di denti chiudo sempre il rubinetto dell'acqua...

La seņora ci prepara una gustosa cenetta, e in quel momento capisco che non potrei convivere per molto con quella spezia che usano per insaporire tutto (cumino? chi lo sa?) comunque ce n'e' in abbondanza, il pollo e' sicuramente fresco, l'ho visto cercare di scappare dalle grinfie della seņora la mattina stessa, il cerdo.. beh il cerdo ha avuto giorni migliori sicuramente... comunque a parte qualche mosca cenare mentre sui Mogotes tramonta il sole e' molto romantico, anche se hai un bassotto che insegue una gallina tra i tuoi piedi mentre qualche mosca cerca di dividere la cena con te...una cosa che abbiamo apprezzato molto, grandi e piccini e' stato il boniato una specie di patata dolce veramente squisita.

Dimenticavo la signora ha una figlia che ha qualche hanno in piu' della mia maggiore, sono riuscite a inventarsi una partita di pelota con un ramo secco e un pompelmo acerbo.. per qualche ora sono state il terrore di tutti gli animali dell'aia...

Proviamo a raggiungere la piazza nel dopocena... ma ci arrendiamo a meta' strada.. l'assoluta mancanza di luce ci fa pensare che non ci deve essere una grande vita notturna a Viņales la sera.. magari mi sbaglio.

Dallo zaino magico estraggo la mia pila da speleologo con 8 led e accendo l'antimosquito a batterie che mi sono portato dall'italia, Giacomo brontola e dice che vuole dormire,le bimbe si sono gia' gettate sul letto...

c'e' un po' caldo il ventilatore non funziona senza corrente qualche insettino si intrufola tra gli scuri...le lenzuola devono essere di un materiale che fa attrito zero col materasso che in pochi attimi e' scoperto. Io Cecilia e Giacomo dormiamo nel letto piu' lontano dalla finestra Giulia invece che dorme proprio "dentro" la finestra si agita e mormora qualcosa a proposito di insetti giganti che la vogliono divorare (in realta' si trattava di piccolissime formiche comunque abbastanza fameliche... e' bastato spostare l'antimosquito vicino alla finestra e spruzzare le tende con un misto di Off e Autan per tenerle lontane).

Con Giacomo nel letto e' un impresa dormire in tre.. Cecilia si alza di notte per andare nella veranda a leggere.. ma ritorna dopo poco al sicuro nella nostra camera a gas anti-insetti dopo essere stata atrocemente divorata...

domani e' un altro giorno.. col sole tutto sembrera' migliore.. si va al mare a Cajo Jutias....

 

Cayo Jutias

Dopo la notte a Viņales un po' movimentata, vuoi dagli insetti, vuoi dai materassi che nemmeno Mastrota riuscirebbe a vendere, il tutto condito dai galli della vallata che alle 4:30 del mattino iniziano a cantare decidiamo di farci una giornata di mare.

Le alternative sono cayo Levisa e cayo Jutias. Vince il secondo perche' a) costa solo 5 pesos per entrare contor i 25 di Levisa b) ci si arriva in macchina senza dover prendere il battello.

Sulla mia cartina il percorso sembra abbastanza semplice, sembra che la via migliore sia di proseguire sulla strada che attraversa Viņales proveniendo da Pinar, comunque per sicurezza chiediamo alla seņora Muņy che pero' ci consiglia di girare a sinistra appena entrati in paese e di fare la strada che passa davanti al Murales della preistoria. La strada che avevo pensato io e quella consigliata dalla Seņora formano una specie di anello sulla cartina e a occhio la distanza e' piu' o meno la stessa per cui decidiamo di seguire il consiglio.

Ci facciamo una abbondante colazione, con uova, succhi tropicali frullati al momento , una specie di panetto che sembra cotognata ma che e' una marmellata dolcissima di guayaba, frutta fresca come mango, piņa.

Carichiamo la nostra fida poderosa con la roba da spiaggia e partiamo, le indicazioni che ci ha dato la seņora sono ottime e dopo poco riusciamo a trovare il primo cartello semi arrugginito che indica cayo Jutias con anche le indicazioni chilometriche, sono in tutto poco piu' di 30 km... incontriamo altri cartelli e questo ci fa rilassare, la strada e' perfetta, non ci sono buche, traffico non ce n'e' a parte qualche camion, siamo in mezzo alla natura, siamo accompagnati da una specie di condor che volteggia alto nel cielo e che troviamo in mezzo alla strada intento a pasteggiare coi resti di un animale travolto da qualche auto.

Siamo talmente rilassati che diamo una occhiata superficiale al cartello dei 17 km da Jutias che giriamo a destra... dopo poco la strada diventa sterrata e dobbiamo procedere a passo d'uomo, non siamo preoccupati avanziamo in mezzo alle piantagioni cercando di evitare le buche, di tanto in tanto incontriamo qualche calesse, qualche bambino che salta fuori dagli alberi sono tutti gentilissimi e salutano come se fossimo vecchi amici, e anche qualche macchina di turisti (ho imparato a riconoscerle dalla targa rossa) che vanno nell'altra direzione...

Questo avrebbe dovuto farmi sospettare qualcosa, unito al fatto che guardando il sole avevo l'impressione che stessimo dirigendoci dalla parte sbagliata... ma dopo l'ultimo cartello non avevamo incontrato nessun altro bivio... dopo un'oretta abbondante di questa strada sterrata si fa strada in noi il dubbio di aver sbagliato strada... finalmente la strada torna asfaltata e dopo poco troviamo una cafeteria dove oltre a ricostituire le nostre scorte di Ciego Montero chiediamo informazioni a un gruppo di ragazzi.

Ci dicono che ci sono due strade..possiamo tornare indietro ma che la strada e' brutta (io dico certo siamo venuti di la...) oppure andare avanti e pasare da Viņales che e' a soli 5 km...

A questo punto il dubbio che ci aveva tormentato diventa certezza... il cartello dei 17 km che avevamo preso con leggerezza anche se era tutto arrugginito non diceva di voltare a destra, ma indicava di proseguire diritto.. abbiamo fatto la vuelta, abbiamo girato in tondo e siamo tornati praticamente a Viņales facendo la strada che avevo visto io sulla cartina, ma al contrario...

Sono un paio di ore che siamo in macchina e siamo al punto di partenza.. i bambini dietro stanno cominciando a dare in escandescenze, pilota e navigatore sono col morale a terra... vorremmo tornare a casa... ma non ci si puo' arrendere. Ripassiamo da Viņales e rifacciamo la strada di prima... ci segniamo tutti i cartelli e i km percorsi, ed effettivamente scopriamo che il cartello che indica 17 km a cayo Jutias ha una freccia arrugginita che indica di andare dritto dove noi abbiamo girato a destra...

Credo sia stato da questo momento in poi che cartello o non cartello stradale ad ogni bivio ci fermavamo a "preguntar", regola prima er chi viaggia in auto a cuba, chiedere sempre, al massimo puo' capitare di dover caricare come autostoppista la persona che ci ha dato le informazioni.

Alla fine arriviamo al controllo passaporti, e paghiamo l'ingresso al cayo. I 5 CUC per gli adulti comprendono una consumazione, i bambini non pagano o non dovrebbero pagare, o dovrebbero pagare meta'.. la cosa non e' certa comunque per 15 CUC entriamo tutti e 5 con due consumazioni, piu' aggiungiamo 1 CUC per il parcheggio quando arriviamo alla spiaggia.

Devo dire che ne valeva comunque la pena, abbiamo 4 km di spiaggia bianca praticamente solo per noi , le mangrovie arrivano quasi nell'acqua, e ci danno un po' di ombra... e quasi magicamente non ci sono mosquito a divorarci. La spiaggia e' ricoperta di conchiglioni giganti, il mare e tiepido come un brodino, al bar fanno dei mojito eccezionali, cosa volere di piu' dalla vita...

Rientriamo a Viņales senza colpo ferire, il Mojito che ci siamo presi sulla spiaggia ci ha ridato le energie, e il fatto di esserci segnati i km ad ogni bivio ha aiutato molto.

Mentre aspettiamo la comida dopo esserci fatti una doccia io mi fermo a chiacchierare col marito della seņora Nuņy che scopro essere chirurgo all'ospedale di Pinar, e che per di piu' parla inglese, parliamo del piu' e del meno, li a Viņales c'e' abbastanza prosperita', ci sono moltissime case particular e turisti che portano valuta pregiata, anche se lui come chirurgo guadagna l'equivalente di 20 CUC al mese piu' o meno...

I bambini con la figlia della Nuņy intanto continuano nel loro gioco della pelota distruggendo tutto quello che incontrano e spaventando gli animali, gli unici che sono inamovibili sono i due enormi buoi che sono stati parcheggiati nell'aia, niente sembra poterli smuovere.

Non ho capito bene come e' l'organizzazione, mi sembra di capire che la famiglia ha in proprieta' o qualcosa del genere della terra che viene lavorata da quelli che non ho capito se sono membri della famiglia o persone che lavorano per loro.. rimarra' sempre un mistero...

Siamo ancora senza elettricita'.. tutti a dormire presto, e siccome ci e' piaciuto molto cayo Jutias e il mojito che fanno abbiamo pensato di replicare anche il giorno dopo... visto che poi ci sposteremo verso oriente a Cienfuegos e ci aspetta un lungo trasferimento in auto meglio arrivarci rilassati.

La seņora si offre di trovarci la casa a Cienfuegos e noi ne siamo ben contenti, e cosi' il giorno dopo partiremo sicuri di avere gia' un posto in cui dormire...

Ci dispiace un po' partire, ci sarebbero ancora tante cose da vedere, ci sono le grotte di santo Tomas con 8 livelli di gallerie che sono attrezzate, ma che forse sarebbero state un po' hard per Giacomo che ha solo tre anni :-) Playa Maria La Gorda che rimane molto a occidente (qualcosa come 130-140 km da Pinar)

 

Verso Cienfuegos

Prima di partire da Viņales la Seņora Muņy si offre di venderci qualche sigaro, non so se ho fatto un affare o meno, ne ho presi giusto tre da regalare, piuttosto che comprarli da uno sconosciuto per strada o in spiaggia li ho presi da lei.. speriamo di non avvelenare gli amici :-).

La nostra idea originale era di andare verso Trinidad, dormire la alcuni giorni, visitarla e farci le spiacce caraibiche di Cuba: Playa Ancon etc. Ma le notizie che provengono dalla zona non sono entusiasmanti, la corrente a Trinidad manca da una settimana, pare che non ci sia acqua, e comunque i danni nella zona sono stati ingentissimi.

Decidiamo di fermarci a Cienfuegos, almeno un paio di notti, magari andare a vedere a Tinidad coi nostri occhi come e' la situazione ed eventualmente decidere il da farsi.

La Seņora gentilissima si offre di chiamare una sua amica a Cienfuegos e cosi' partiamo sapendo di arrivare con almeno un tetto per dormire :-)

Del viaggio ci preoccupa solo il tratto dell'Habana.. ormai sappiamo andare a Pinar ad occhi chiusi (anche perche' c'e' una unica strada da Viņales) e da Pinar all'Habana abbiamo tutta autopista.

Il problema e' "una volta entrati all'Habana riusciremo a uscirne?"

A Pinar per imboccare l'autopista ovviamente chiediamo, ormai abbiamo imparato, chiediamo a qualcuno in Bicicletta, o a qualcuno che e' sull'altra corsia o a qualcuno che e' indaffato in cose chiaramente locali... tutte le volte che abbiamo chiesto a qualcuno che camminava nella nostra direzione abbiamo scoperto che aveva bisogno di un passaggio.. e noi eravamo gia' in cinque in auto :-)

Fino all'Habana il viaggio procede tranquillissimo, io vado piano, sempre sotto i 100, anche perche' ad ogni ponte sull'autopista c'e' sempre una folla che all'avvicinarsi delle rare auto si spinge in mezzo alle corsie chiedendo un passaggio.

All'Habana ci orientiamo a naso, la nostra cartina riporta una piantina di massima e contando le uscite e orientandoci col sole cerchiamo di imboccare il 1er anillo de la Habana. Ci riusciamo quasi al primo colpo, non ci sono quasi indicazioni se non per ExpoCuba, l'aeroporto e Parque Lenin. All'altezza di Parque Lenin ci confondiamo un po' perche' non e' indicato nulla, ma avendo contato le uscite sulla cartina riusciamo a recuperare il 1er anillo de la Habana e arriviamo a quella che sulla cartina e' indicata come uscita 10 l'Autopista Nacional per Santa Clara.

Chi dice che l'autopista e' un po' monotona probabilmente la fa tutti i giorni, per 5 novellini come noi e' una specie di parco delle meraviglie, animata da calessi che vanno in un senso e (anche) nell'altro (nel senso di contromano), vecchie auto americane rimotorizzate con fumosissimi diesel e rigommate con pneumatici che sarebbero stati l'ideale per una Mini Minor, Lada col cofano aperto ferme al bordo della strada, e una folla ad ogni ponte che ti fa cenni per un passaggio, sventolando improbabili biglietti in moneda nacional, e bambini in fasce.. se avessi un pulmino caricherei tutti e farei una bella festa a bordo...

Piu' avanti all'altezza di Jaquey Grande cominciamo a vedere che al nostro passaggio escono dal nulla delle persone sventolando dei panetti gialli di varie dimensioni.. dopo i primi 10-12 cominciamo ad essere incuriositi e alla fine ci fermiamo per scoprire cosa vogliono venderci..

Si tratta di una specie di croccante-torrone fatto con noccioline e miele, spesso poco piu' di una tavoletta di cioccolata, un Pesos, non mi sono posto il problema se fosse Moneda Nacional o CUC, l'unica Moneda Nacionale che ho e' il biglietto rosso da 3 Pesos col volto del Che che terremo per ricordo.

E cosi' per la gioia di grandi (Cecilia) e bambini anche il pasto sano ed economico e' assicurato (credo anche per la gioia del nostro dentista a casa).

A occhio cominciamo a essere dalle parti di Cienfuegos ormai e' pomeriggio siamo stanchi i bambini dietro hanno riposato un po' e ora pieni di energie stanno cominciando a picchiarsi per stabilire quale sia l'elemento dominante... vorrei una di quelle limousine dove e' possibile separare la cabina di guida dal resto dell'abitacolo...

Abbiamo finito le scorte di acqua e troviamo una specie di bar-grill in mezzo al nulla, i bimbi prendono un perrito caliente io 42 bottiglie di ciego montero per cercare di reidratarmi :-), i bagni sono senza acqua e dentro a ogni Water un laghetto giallo dorato odora di canfora o qualche disinfettante simile...

Il Barista gentilmente ci comunica che l'uscita per Cienfuegos (ovviamente assolutamente non segnalata) l'abbiamo passata da 4 o 5 ponti (siamo anche stati fortunati). Torniamo indietro, contiamo i ponti e proviamo a indovinare la direzione.

Siamo fortunati, arriviamo a Cienfuegos con molta calma dopo solo 8 ore di viaggio (forse ho davvero esagerato ad andare piano)

Cienfuegos ' come Manhattan ci sono le strade numerate, e i numeri delle Calle e delle Avenida li mettono anche negli spigoli della case all'angolo, non possiamo perderci arriviamo dalla Seņora Lucy

S.ra Lucy Alpizar Rivero Ave. 56 N.o 3905 (altos) e/ 39 y 41 Cienfuegos Cua Tel (053) (432) 516267

Ci abbiamo messo davvero molto tempo, la Seņora aveva gia' telefonato a Viņales preoccupata perche' non arrivavamo.. Siamo in centro a Cienfuegos, la casina e' al primo piano, abbiamo due letti in condizioni migliori di quelli che abbiamo lasciato a Viņales, il condizionatore.. e udite udite anche la corrente elettrica 24 ore al giorno... cosa ce ne faremo di tutti questi lussi?

La Seņ e' una filona ci chiede 25 CUC per la stanza e 8 per la comida (a Viņales pagavamo 20 e 7) poi salta fuori che il dejauno di 3 CUC diventa di 4 se vogliamo anche l'uovo (singolare, almeno la Seņora Muņy ci dava due uova ed era sempre abbondante, anche se un po' tirata via,almeno secondo gli standard urbani europei ), anche qui abbiamo il vigilantes che dalle 7 di sera alle 7 di mattina ci da un occhio all'auto parcheggiata sotto casa (sempre il dito che si avvicina alla palpebra inferiore e la abbassa leggermente) (mi sono svegliato una notte alle 3 e l'ho visto dalla finestra li seduto davanti a casa che stava guardando la macchina...)

La casa e' muy limpia, siamo vicini al centro chi se ne frega...la signora ha una ragazza factotum che si offre di farci una lavatrice e noi approfittiamo immediatamente, almeno per togliere l'odore di Cerdo dalle magliette e dalla biancheria che abbiamo usato.. le lasciamo 7 CUC, aveva una faccia cosi' triste prima e cosi' contenta dopo che abbiamo pensato che ci sono dei soldi spesi peggio.

La comida e' as usual riso fagioli pollo e proviamo anche qua il cerdo (senza miglioramenti apparenti)... il pollo hasado almeno non sa di cumino per cui mi butto sul riso bianco scondito e sul pollo, poi la frutta fresca (ma si vede che siamo in citta' e non in campagna)

Ci facciamo due passi per il Paseo fino al malecon, ma e' ancora presto immagino, poca gente in giro, solo qualche Lada con il Reggeton a volume sparato al massimo, ce ne andiamo a dormire facendo progetti per il giorno dopo.

 

Cienfuegos

Cienfuegos e' un piccolo paradiso cittadino e Cecilia e' molto felice di aver abbandonato la campagna ed essere tornata finalmente in citta'... la camera ha i soliti due matrimoniali ristretti un bagnetto con doccia calda e fredda... ma sfido chiunque a fare una doccia calda con questo, alla faccia della 626. Fortuna che non ho mai avuto il bisogno di farmi una doccia calda, anzi mi sognavo l'acqua fresca...

Le bambine pero' si rifiutano di mangiare ancora una volta cerdo e pollo con riso e fagioli e decidiamo per la ricerca di cose alternative. Dio bendica la Lonely Planets e la pizzeria Dino's.. e' sabato sera c'e' il pienone di cubani piu' qualche turista, mi faccio riservare un tavolo per le 20:30.. e nell'attesa ci facciamo due passi per il prado.

Sulla Lonely e' indicata come Pizza Nova.. ma a quell'indirizzo c'e' la pizzeria Dino's quasi di fronte all'Hotel Union in calle 31 tra la 54 e la 56. Prendiamo due pizze famiglia e intanto guardiamo cosa mangiano i locali...Qua si prende la pasta, poi la pizza, poi un altro piatto a base di carne.. poi il gelato...ma quanta roba? Beh quello che avanza se lo portano a casa...Noi con le due pizze famiglia e gelato piu' il bere ce la siamo cavata con 12 CUC, piu' economico che cenare in casa... anche e la pizza era un pochetto crudina...

Siamo abbastanza stanchi.. tanto per cambiare facciamo un giretto sul malecon.. ma non abbiamo abbastanza energia per arrivare a vedere quella che ci raccontano essere la movimentata vita notturna di Cienfuegos..

18 Luglio.. segno la data perche' stata la giornata NO della vacanza... si parte al mattino con la banca dove non si riesce a prelevare con la Visa.. per fortuna seguendo le informazioni del forum mi sono fatto una poste pay ricaricabile e riesco a prelevare 150 CUC (col solito 12% di commissioni direi)

Ci dirigiamo verso Cumanayagua, poi verso Barajagua cercando il modo di salire sul Nicho.. pecco un po' di ingenuita'.. magari mi aspetto di trovare una cosa che quando ci passi davanti ci sono un sacco di turisti e un pulman superlusso con aria condizionata che porta la gente alle cascate... Ovviamente niente di tutto questo, ci fermiamo e ci facciamo due passi per il paese, sembriamo 5 alieni sbarcati in mezzo a Piazza Grande e' giorno di mercato o qualcosa del genere, c'e' un sacco di gente.. siamo attratti da una specie di bomba ambulante dove a temperature prossime a quelle della superficie del sole vengono cotte delle pizze pomodoro e queso.. mi metto in fila, le pizze sono conservate nel carretto tra strati di cartone il tutto in piena conformita' con le norme HACCP... vedo che quelli davanti a me pagano in moneda Nacional 3 Pesos per una pizza.. gli unici che ho sono quelli da tre pesos con l'immagine del CHE... che voglio tenere al momento non ho ancora chiaro quale sia il controvalore di un CUC in moneda nacional (uno dei tizi che ci avevano intortato a la Habana ci aveva fatto un po' di confusione, probabilmente stava testando se eravamo sufficientemente polli da cambiare euro in moneda nacional o comprare dei pesos dando dei CUC). Prendo tre pizzette poi visto che l'omino parla veramente molto stretto ed e' difficile capirci gli metto davanti una manciata di monetine e lui si prende trenta centesimi di CUC.. non sono sicuro di aver capito bene lascio la mano aperta invitandolo a prendere quello che pensavo potesse essere un prezzo equo per tre pizzette.. ma quello insiste e mi fa cenno che siamo a posto cosi'...

Le pizzette hanno la temperatura del nucleo del sole ma sono squisite (beh se piace il queso un po' piccantino) ma piuttosto che riso fagioli e pollo potrei mangiare dei grilli fritti..

Provo a chiedere informazioni su come arrivare al nicho e ci indicano una strada, non sono certo di aver capito bene, ma le parole carro e carretera erano state associate in modo che qualche dubbio mi era rimasto.. cosi' fatti pochi km vedo due in uniforme e mi fermo a chiedere.. il tizio che comanda e' molto gentile ha due baffoni da guerrigliero e una pistola alla fondina che John Wayne con la sua ci poteva fare le bolle di sapone.. peccato che parla molto stretto... per fortuna il ragazzo giovane che e' con lui interviene e ci fa una traduzione dallo spagnolo allo spagnolo che ci fa capire che non abbiamo speranze di riuscire ad arrivare in cima con la nostra Accent e ci spedisce a Camanayagua. Giunti la chiediamo se esiste qualcosa di simile a un ufficio del turismo e veniamo inviati ad una cafeteria dove ci indicano il parcheggio dei mezzi pesanti di Rumbos.

In effetti prima di entrare in paese vendendo da Cienfuegos di fronte al distributore c'e' un deposito di camion... entro e provo a chiedere.. da quello che capisco il ciclone ha danneggiato gravemente la strada che porta in cima, ma uno degli autisti si dice disposto a portarci in cima per una trentina di CUC. Cecilia e' preoccupata non ha una grande voglia di fare un viaggio nel cassone di un camion coi bambini su una strada che non sappiamo come e' messa per arrivare magari in un posto disastrato dal ciclon.. Cosi' decidiamo di tenerci El Nicho per quando torneremo senza bambini...

Per fare almeno qualcosa di utile decidiamo di visitare il giardino botanico che e' pochi km fuori da Cienfuegos.. pessima scelta paghiamo un forfait di 7 CUC (chiamiamolo contributo volontario alla riparazione dei danni del ciclon) dentro e' un mezzo disastro Dennis ha lasciato il segno.. oltretutto non c'e' luce ne acqua e veniamo assaliti da orde di zanzare che pasteggiano abitualmente con l'autan e l'off che avevamo comprato in grandi quantita'... rimaniamo il meno possibile.. giusto il tempo di recuperare Giulia che non ricordo nemmeno per quale motivo ha fatto una scenata e si e' andata a cacciare in mezzo alla boscaglia.

Per salvare la giornata allora decidiamo di andare a cercarci una spiaggia li vicino... mentre ci dirigiamo verso Rancho Luna inizia a piovere.. arriviamo dall'alto sul Mar dei Caraibi con pioggia e sole. Mi fermo il tempo di scattare una foto.. e quando riparto... sorpresa anche la gomma a terra....

Sono cosi' scazzato che non faccio nemmeno una foto giu' a Rancho Luna.. e non faccio nemmeno il bagno... me ne sto un'ora in piedi sotto l'ombrellone mentre le bimbe si buttano in mezzo ai cavalloni.

Rientriamo e ci rendiamo conto di cosa puo' aver fatto un ciclone, le pioggie pomeridiane che sono riprese hanno trasformato la strada per Cienfuegos in tantipiccoli fiumiciattoli guidare diventa un po' una impresa.. cosa ci sara' sotto l'acqua.. l'asfalto o un profondo hueco? Arrivati a Cienfuegos lasciamo la gomma alla stazione di servizio che c'e' all'inizio del Malecon.. 15 CUC e mezz'ora di tempo e siamo di nuovo abili e arruolati...

Il giorno successivo abbiamo Trinidad in programma.. speriamo che vada meglio.. per il momento ci aspetta la comida... abbondantemente innaffiata con cerveza Cristal... (solo perche' non avevo ancora scoperto la bucanero..)

 

Trinidad

Trinidad era uno dei punti fermi da visitare dall'inizio della vacanza.. peccato che Dennis abbia fatto tutto questo disastro... La Seņora Lucy ha telefonato un paio di volte e la situazione era sempre quella.. niente elettricita' da una settimana e niente acqua...(senza elettricita' le pompe che riempiono i serbatoi sui tetti non vanno). Senza elettricita' si puo' anche resistere per una settimana... ma senza acqua diventa veramente problematico...

I segnali stradali in questa zona sono un lusso che ci godiamo con piacere, ci avviamo dopo un altro prelievo col postepay, non so perche' la la mia carta di credito non ne vuole sapere di funzionare.

Lungo la strada ci accorgiamo pian piano di quanto siano stati gravi di danni del ciclone, nel tratto di strada che costeggia la costa vediamo km di pali della luce a terra.. i mezzi per risistemarli sono veramente pochi, qualche piccola autogrų.. ma molti mi sembra che li stiano tirando su a forza di braccia... Passiamo una serie di costruzioni sul mare e nessuna ha piu' la copertura del tetto... le gente sta raccogliendo le tegole che si sono salvate e le sta ammucchiando vicino alle case. Ho solo qualche filmato di quel pezzo di strada.. mi ci vorra' un po' di tempo per tirare fuori qualcosa...

Arriviamo a Trinidad, fa un caldo che sentiamo i ciottoli della strada che si lamentano, nella piazzetta ci sono solo un paio di macchine di turisti parcheggiate... chi poteva e' scappato ...

Non facciamo in tempo a scendere che ci chiedono se abbiamo delle magliette, del sapone, o della moneta in euro per la collezione dei bambini. Magliette ne abbiamo portate mezza valigia, questa e' praticamente la prima volta che ci chiedono qualcosa, se si esclude Denise una giovane ragazza incinta che ci aveva fermato sotto l'albergo all'Habana. I saponcini che le bimbe si sono fregati nel bagno dell'aereo spariscono in un attimo.. ci chiedono anche i calzoncini che Giacomo ha indosso.

E' una processione continua, chi ci offre l'Aragosta (ma dove la conservano se sono senza frigo da una settimana), chi ci offre dei sigari, chi semplicemente ci chiede un pesos, nelle case particular senza luce non ci sono praticamente turisti, ci offrono un alloggio anche in una casa dove il padrone dice di avere la "planta" che immagino sia il gruppo elettrogeno... le offerte sono al ribasso.. 15 CUC per la stanza, 5 per la comida...

Il caldo e' micidiale Giacomo non ne puo' piu' di camminare... cosi' per rinfrescarmi un po' lo porto in braccio. Il paese non sembra stato danneggiato in modo diretto da Dennis, ma la mancanza di elettricita' da piu' di una settimana ha fatto scappare tutti i turisti.

Regaliamo alcune biro colorate ai bimbi che ci saltellano intorno in cambio di una foto...

Riusciamo a procurarci delle bibite fresche nell'unico bar che ha un gruppo elettrogeno a prezzi degni dell'Habana e compriamo qualche souvenir nei banchetti che ci sono vicino a dove abbiamo parcheggiato la macchina...

Siamo tutti cotti al limite dell'insolazione decidiamo di fare una puntata a Playa Ancon ma non riusciamo nemmeno ad arrivarci, lungo la costa i danni sono molto grossi una macchina della polizia ci fa fermare all'inizio del tratto che porta a Rancho Luna... il sole picchia, Giacomo sta per addormentarsi.. ci parcheggiamo all'ombra con aria condizionata accesa mentre le bimbe vanno a fare una escursione sugli scogli.

La sera rientrati a Cienfuegos torniamo da Dino's a mangiare la pizza per la gioia mia e delle bambine... non e' serata movimentata siamo in pochi nel locale, mentre mangiamo un bimbino magrolino bussa alla vetrata e ci fa un segno inconfondibile portando la mano alla bocca mimando il gesto di mangiare.. Giacomo ci toglie dall'imbarazzo prendendo uno spicchio della sua pizza e avviandosi alla porta... siccome a quanto pare la pizza e' gradita anche dall'altra parte del vetro facciamo il bis...

Il giorno successivo e' giorno di trasferimenti, siccome Dennis ha toccato cosi' duro li sulla costa sud ci spostiamo verso l'Atlantico, la nostra tappa e' Remedios, anche qui indirizzati dal TamTam delle case.. ci aspetta la Seņora Sonia, e questa si che e' una signora Seņora...

 

Remedios

La scelta di Remedios come tappa alternativa nasce dalla lettura della Lonely e della guida di cuba del National Geographics. La prima e' arcinota e non ne sto a parlare, la seconda e' un po' meno corposa, ma ha un taglio un po' piu' discorsivo, meno dettagliata ma con piu' immagini. Remedios viene descritta come la seconda tra le citta' di stile coloniale dopo Trinidad, poi e' vicina ai vari Cayo Santa MAria che non guasta.

Lungo la strada non po' mancare la tappa al monumento del Che, in tutto 10 minuti,proprio a due passi da dove finisce l'autopista, giusto il tempo di sgranchirci le gambe e fare due foto.

Usciamo senza grossi problemi da Santa Clara usando la pianta della citta' della nostra mappa, contiamo le uscite e ci dirigiamo verso Camajuani. Qua le indicazioni stradali sono ottime e abbondanti e sembrano nuove, al contrario di quelle poche che abbiamo incontrato nel resto di Cuba che sembrano avere come minimo 50 anni.

Lungo la strada vediamo un sacco di venditori di frutta.. riconosciamo solo i platani.. incuriositi ci fermiamo e acquistiamo per un nonnulla due "grappoli" di frutti delle dimensioni di una piccola prugna verde che si mangiano come i litchi. Mi avevano anche detto il nome... ma l'ho dimenticato...

Le indicazioni per la casa della Seņora Sonia sono facili, si entra nel pueblo, si gira a sinistra al quarto isolato dove c'e' il parque infatti... ovviamente riusciamo a perderci perche' non siamo d'accordo sulla definizione di "dove inizia il pueblo"

La cosa buffa e' che secondo me a Remedios ci sono due vie che si chiamano Garcia, una vicino al centro e l'altra nella parte piu' periferica... comunque col metodo usato da tutti gli informatici con successo usciamo a rientriamo (dal paese) e troviamo la casa. Peccato che sono stato cosi' stupido da non fare nemmeno una foto all'esterno della casa, una bella casetta coloniale su due piani. L'accoglienza e' supercordiale, la camera e' stupenda. abbiamo un terrazzino, soffitto altissimo, tutto curatissimo, copriletti con cuoricini, asciugamani piegati a cigno, la cucina e' impressionante, nemmeno a casa di mia madre ho mai visto tutto questo luccichio. Sonia possiede un numero impressionante di frullatori e ognuno di essi e' lucido e brillante come se fosse appena uscito dalla fabbrica...e soprattutto ci fa ricredere sul fatto che a Cuba si mangi solo riso con fagioli :-)

A Remedios nel suo piccolo ogni sera in piazza si fa festa... la prima sera hanno fatto baldoria fino alle 4 del mattino e nessuno ha chiuso occhio... non so se era una festa di fidanzamento o una festa per i 15 anni di qualcuno... per fortuna le notti successive il volume era tale da non arrivare fino alla casa.

La Seņora Sonia ci presenta tutta la famiglia la figliolona 15 bella scuretta con un bel viso, il marito coi baffoni molto tranquillo e simpatico, la vicina di casa e alcne decine di parenti che passano da quelle parti. Ci vizia dal primo momento, e riesce persinon ell'intento di far mangiare Giacomo, che da Viņales era diventato Gia-no-como proprio per la sua scarsa attitudine al cibo. Alla sera ci prepara sempre un dolce, al mattino abbiamo sempre il frullato (mango o guayaba) e la macedonia, oltre a dolcetti che faceva lei (in effetti la sentivo lavorare in cucina dalle 5 di mattina) e le solite uova, latte, burro pane e marmellata. Pur preparando la colazione completa anche a Giacomo non ci ha mai fatto pagare la sua quota, e' persino andata a prendere uno yogurt al cocco per riuscire a farlo mangiare. Se le bimbe lasciavano (come fanno di solito a casa) in giro qualche pezzo di biancheria tornavamo a casa e lo ritrovavamo lavato e stirato... per non parlare della cena dove anche riso e fagioli assumevano un'altra dimensione. Una sera visto che le bimbe continuavano a non essere a posto del tutto con la pancia ci ha preparato una zuppa di cicero (a base di malanga e altri tuberi immagino). Visto che era cosi' brava ci siamo fatti preparare anche un piatto che va molto alla boteguita del medio, la "ropa vieja", mitico, peccato non averlo fotografato, poi visto che eravamo ormai lanciati anche l'aragosta... direi una delle migliori che abbia mai mangiato. E io che cominciavo a pensare che a cuba si mangiasse male.

Non ho fatto molte foto alla casa, ho rubato qua due frame dalla telecamera per chi volesse dare un occhio all'interno.

Un paio di settimane di Sonia a casa nostra potrebbero forse riuscire a risistemare qualcosa :-)

 

Cayo Santa Maria e Cayo Las Brujas

La nostra permanenza a Remedios a parte una punta alla spiaggia di Caibarien ci ha portato quasi esclusivamente a fare vita di mare a Cayo Santa maria e a Cayo Las Brujas.

Dopo il mare della parte sud che in pratica non abbiamo visto, per colpa di Dennis, ci siamo ricaricati in questo stupendo mare.

Ovviamente il primo giorno siamo riusciti a mancare l'ingresso del terraplen... ovviamente non segnalato; dopotutto se Colombo e' riuscito a trovare l'america senza segnali stradali cosa avevamo noi da lamentarci se abbiamo cannato l'imbocco dello svincolo che porta al terraplen? Era implicito che il primo ponte che ti passa sulla testa usciti da Caibarien fosse l'imbocco dei 50 km di terraplen :-).

Solita trafila per il controllo dei passaporti, poi 2 CUC per il pedaggio (2 per entrare e 2 per uscire)

Il marito della Seņora Sonia che era stato a quelle spiagge perche' aveva partecipato alla costruzione del terraplen ci aveva consigliato di arrivare in fondo alla strada dove avremmo trovato una spiaggia chiamata Perla Blanca (c'e' anche una stazione di osservazione ornitologica).

Cosi' passiamo l'aeroporto di Las Brujas (per arrivare all'Hotel e alla spiaggia si gira a sinistra, anche se ovviamente non e' segnalato da nessuna parte) e procediamo.. dopo un po' la strada da asfaltata diventa "bianca"... procediamo pur nell'assenza di segnalazioni finche' non troviamo una minuscola costruzione presidiata da un operario che ci rassicura dicendoci che abbiamo ancora qualche km.

Incredibilmente qualche km piu' avanti un cartello in legno scolorito indica La Perla Blanca a 2 km sulla sinistra. La strada diventa un sentiero abbastanza pieno di buche che si inoltra in mezzo alle mangrovie, largo giusto come la nostra auto, non c'e' spazio per girare l'auto, dobbiamo arrivare fino in fondo.

Ma ne valeva la pena, arriviamo in questa spiaggia solitaria. La mia scarsa attrezzatura fotografica non e' preparata per la luce abbagliante... tutti i colori vengono ammazzati.. bisogna proprio andarci di persona..:-)

Rimaniamo soli per un po' poi ci raggiungono un paio di auto Cubane (probabilmente hanno qualche aggancio visto che mi avevano detto che Cayo Santa Maria era spiaggia vietata ai Cubani), ma la spiaggia e' grande abbastanza per tutti :-).

Il fatto di essere in una spiaggia non attrezzata e il fatto di non essere noi attrezzati (leggi scorte di acqua da bere) ci riporta verso l'hotel vicino all'aeroporto di Cayo Las Brujas qualche km indietro; non prima di aver salutato un simpatico picchio che ci ha tenuto compagnia nella nostra permanenza alla spiaggia.

Avevo gia visto talmente tante foto della spiaggia di Las Frujas che ormai era come se ci avessi passato l'infanzia. Qui dopo aver pagato 5 CUC per tutti (2 gli adulti e 1 forfettario per i bimbi) ed essere sopravvissuti all'attraversamento della passerella di legno che conduce alla spiaggia possiamo finalmente lanciarci nelle consuete attivita' spericolate che hanno caratterizzato la nostra vacanza.

Il percorso dalla reception alla spiaggia varrebbe un raccontino a parte :-) ma cerchero' di riassumere solo i punti salienti :-). L"hotel e' costituito da una serie di mini edifici immersi in mezzo alle mangrovie, collegati alla spiaggia, tra loro e alla reception da una serie di passerelle in legno. Queste passerelle mi ricordano quei ponti di corde che si vedevano nei film in cui Sandokan inseguito dai cattivi Inglesi riusciva a sfuggire perche' il ponte di corde cedeva proprio mentre i cattivi c'erano sopra. E cosi' era per le passerelle vere trappole in cui prima di appoggiare il piede su un'asse dovevi prima provarne la resistenza. Il vero problema era che chi si fermava a fare questo era un uomo morto, anche se la croce rossa cubana aveva opportunamente istituito dei dispensatori di sacche di sangue ogni pochi metri, i famelici mosquitos erano in grado di prosciugare ogni goccia dal corpo umano in pochi secondi a chi si fosse fermato o avesse rallentato per evitare di precipitare in mezzo alle mangrovie.

Io come molti nel forum hanno notato da buon padre di famiglia ho.... abbandonato tutti e sono arrivato alla spiaggia con zero ponfi... Cecilia forte dell'abito scuro e dei capelli neri ne ha totalizzati 27.. i bimbi seguivano a ruota. Per fortuna la spiaggia era ventilata e i mosquitos non arrivavano. Comunque mai arrivare sulla spiaggia prima delle 10 di mattina e mai trattenersi dopo le 16-17, a meno di non cercare dei metodi originali per suicidarsi.

Sulla spiaggia ho fatto due chiacchiere con una coppia che si spostava in bicicletta ed era arrivata il giorno prima da Santa Clara... ho provato a immaginare i 50 km di terraplen sotto al sole e in mezzo ai mosquitos ma non ci sono riuscito, so solo che aspettavano un taxi per caricare le bici e tornare indietro :-).

Prima di partire ci era quasi venuto voglia di girare uno spot per la Ciego Montero visto i colori del mare che si vedevano dalla scogliera. Ho ancora una lata di refresco lemon nel frigo che si e' fatta tutto il viaggio da Cuba.

Con questi due ultimi giorni al mare finisce la nostra vacanza itinerante... nel nostro programma di viaggio l'ultima settimana e' a Varadero.. avevamo pensato se proprio il giro di Cuba avesse dovuto risultare troppo faticoso e stressante almeno l'ultima settimana l'avremmo fatta tranquilla sole mare e tranquillita'... Pero' un po' ci dispiace, certo ci siamo stancati, abbiamo mangiato una quantita' industriale di riso e fagioli, ci siamo fatti ore di macchina su strade senza un segnale stradale con una cartina in cui le mulattiere erano segnalate grandi come le autopiste, ma e' stato un viaggio ricco, anzi come diceva uno dei ragazzi di Varadero "Que Rico!". Con la scusa che abbiamo visto solo la parte centrale e occidentale dell'Isla probabilmente torneremo...

Volendo posso scrivere anche due righe sulla settimana a Varadero.. dite voi se la cosa interessa...

 

Varadero

Un po' ci dispiace lasciare Remedios, ormai ci siamo abituati alla vita nelle Casas, agli spostamenti in auto a vedere un po' di Cuba "fuori dai circuiti", senza esagerare ovviamente, sempre cose tranquille al ritmo dell'Isla...

Scegliamo di fare la strada che passa da Encruciada Sagua La Grande, Corralillo invece dell'autopista per rubare qualche altro momento a questa Cuba cosi ospitale.

Non so come guidino i cubani, ma nemmeno Alonso (volevo scrivere SoccMaker,ma non so mai come si scrive) avrebbe potuto farcela... chissā come ogni volta ci danno delle indicazioni di tempi di percorrenza da formula uno.

Incredibilmente non ci perdiamo e attraversiamo con calma una serie di paesini che man mano che si alza il sole diventano via via piu' sonnacchiosi...il viaggio e' nella norma si viaggia dagli zero decibel quando dietro dormono tutti, a valor di rumorosita' paragonabili al decollo da una portaerei quando dietro si mettono a litigare.. ma ormai siamo abituati, non mi fermo quasi piu' scaricando un paio di bambini sul ciglio della strada e ripartendo..

Arriviamo a Varadero per tempo.. dobbiamo riconsegnare la macchina verso le 16, quindi ne approfittiamo per scaricare i bagagli all'Hotel. Siamo al Los Delfines, gestione italo- cubana, avrebbe bisogno di una sistematina qua e la, ma almeno ha il vantaggio di non essere nella zona hotels-only, siamo alla calle 39 e intorno abbiamo almeno qualche casa, qualche cafeteria, qualcosa che non sia il solito mega-albergo con attaccato un mega-albergo.

Abbiamo due camere, in una Io e Cecila col mostro piccolo e nell'altra le due bimbe, dopo aver dormito in 5 in una stanza per due settimane ci diamo al lusso piu' sfrenato... Ah dimenticavo.. le camere sono al terzo piano...e non c'e' l'ascensore, fortunatamente il "ragazzo" dell'albergo, una specie di kunta-kinte si carica sulle spalle buona parte dei bagagli e ci porta in camera. Wow.. la nostra e' immensa con una terrazza ancora piu' grande che da direttamente sul mare... tramonto in diretta tutte le sere.

Scaricati i bagagli mi precipito a restituire l'auto, ormai e' l'ora prevista... peccato l'avrei tenuta un altro paio di ore giusto per farmi una idea di Varadero.. e avrei fatto bene a farlo... il drop off e' a sole due calle dall'hotel..ma devo proprio essere arrivato al momento della siesta :-).. riconsegno la macchina al tipo dell'autonoleggio... o era italiano o parlava italiano meglio di me... ma non ho approfondito.. mi sentivo gia' in colpa per averlo disturbato nella sua siesta...

Da dove cominciare... beh dal cibo direi... la cuoca e' italiana e finalmente riusciamo a porre fine alle crisi di astinenza da pasta... non e' nemmeno male... viene preparata sul momento davanti a noi, senza entrare nel dettaglio la pasta cotta al dentissimo viene poi immersa per qualche microsecondo in un pentolone di acqua calda e poi passata in padella col sugo scelto.. finalmente la mia dose di carboidrati :-). Il sistema ha funzionato bene finche' con l'avvicinarsi di agosto sono arrivati tutti gli ospiti.. dopo le attese erano paragonabili a quelle della tienda che avevamo a due passi dall'Hotel. Non ho mai avuto spiegazioni chiare su queste file enormi spesso vedevamo davanti alle tiendas... da quello che mi e' parso di vedere vengono fatte entrare poche persone alla volta mentre le altre aspettano fuori... un po' come facevano anche in banca...

La cosa che mi ha colpito anche a Varadero e' l'impianto di sorveglianza che avevo appena notato negli Hotel dell'Habana (li ero ancora troppo fuso). Eravamo praticamente circondati da uomini della secuity, pantalone nero camicia bianca e faccia cattiva che parlavano in continuazione dentro ai loro walky-talky, che facevano turni di 12 ore...

Il mare: beh il mare devo dire che e' splendido, spiaggia grande acque trasparentissime.. certo non sono le spiagge tranquille dei Cay.. anzi visto che siamo capitati a cavallo del ponte del 26 luglio c'era una quantitā di gente incredibile. Una piccola nota la vorrei fare... finito il ponte la spiaggia sembrava un dopo concerto...bottiglie di qualsiasi cosa, resti di pranzi, carte e lattine ovunque. Devo anche dire che pero' finito il ponte l'opera di pulizia della spiaggia e' stata portata a termine in un baleno. Un'altra cosa del mare che mi pare di aver intuito non e' stata casuale, l'abitudine di alcuni frequentatori della spiaggia di usare il mare come un bagno pubblico...e non mi riferisco a fare la pipi in mare.

L'hotel: Il Los Delfines avrebbe bisogno di qualche piccola manutenzione, magari anche di un ascensore, ma mi e' parso molto accogliente, e' costituito da due edifici uno di stile coloniale (magari anche di epoca coloniale chi puo' dirlo?), e uno piu' moderno che si sviluppa intorno alla piscina. La spiaggia e' palmata (si puo' dire per ricoperta di palme da cocco? :-)) E' i due bagnini per arrotondare e per mantenersi in forma ogni tanto offrono (per modo di dire) per la modica cifra di due CUC, un frutto con tanto di cannuccia per bersi il latte di cocco. (Si confesso l'ho bevuto anche io... ma che potevo fare, li vedevo mentre ero li nel mio punto di osservazione che da sotto la palma mi dicevano coglimi coglimi..). Solo mia figlia Giulia(non chiedetemi come, non lo voglio sapere) e' riuscita a procurarsi un frutto e ad aprirlo.

La vita: devo dire che al Los Delfines sono organizzati bene, il mitico Raul della PRESS TOUR ci ha accolto l'indomani con le info per i turisti su cuba, cosa fare, cosa non fare, etc. etc. Insomma le cose per i novellini che arrivano si fanno due settimane a Varadero poi se ne vanno e dicono "Sono stato due settimane a Cuba"... ho assunto questo tono un po' di superiorita' perche' in effetti a meno di 24 ore dal nostro arrivo eravamo gia' guardati dagli altri turisti italiani come delle specie di superman che avevano girato per due settimane per Cuba stile avventure nel mondo con tre bambini etc. etc. Abbiamo raccontato il nostro giro almeno un milione di volte, e tutti venivano a chiederci dei consigli su cosa fare, su dove andare etc. etc. Alla sera spettacolino, devo dire che i ragazzi erano veramente bravi.. tenuto conto che passavano la mattina a fare pulizie,il pomeriggio a provare, e dopo lo spettacolo portavano gli ospiti nelle disco :-).. sono uno di quelli che non ha mai sognato di fare l'animatore in una struttura turistica :-). La vita notturna l'abbiamo lasciata ai giovani, le bimbe di solito arrivavano alla fine degli spettacolini con gli occhi praticamente chiusi... da quel che so ci sono diverse "discoteche" dove si entra pagando 10 o 15 CUC e dentro si beve quanto si vuole... Immagino che Varadero sia a livello dell'Habana come costo della vita.

Riflessioni: la settimana di relax a Varadero pero' ci voleva... niente prendere l'auto per andare a cercare le spiagge, niente bambini che urlano in macchina, niente dormire in 5 in una camera, niente riso e niente fagioli. Mi sono piaciuti i ragazzi dell'animazione, dai non e' facile lavorare per 15 CUC al mese quando sai che la gente che viene li in albergo ha speso per due settimane il tuo stipendio di una vita... (concedetemelo come licenza poetica, lo so che Cuba e' il regno del sommerso e dell'arrangiarsi, soprattutto dove c'e' il turismo, ma sono sempre 15 CUC al mese...). Non ho fatto molta vita da "villaggio" mi sono divertito un po' a guardare quelli che passavano intorno a me, le coppie miste lei giovanissima lui un po' meno (ma anche viceversa), chi con la famiglia cubana al seguito e chi no, i gruppi di amici, le coppie di fidanzati (come quelli che sono arrivati con un volo della Neos preso davvero Last Minute visto che a lui avevano dato il passaporto tre giorni prima, che erano convinti che a Cuba si potesse prelevare. dagli sportelli automatici col bancomat... chissa' se sono arrivati alla fine della vacanza), qualche famiglia con bambini, in realta' pochi bambini, si vede che non e' opinione diffusa che Cuba sia un posto per bambini (basta evitare i parque infantil e non ci sono pericoli per i bambini... era cosi' un riferimento al parque infantil di Remedios dove la Seņora Sonia voleva a tutti i costi portare le bambine e Giacomo). I cocotaxi di Varadero, beh quelli non potevano mancare, era dall'Habana che Giacomo aveva in testa solo i CocoTaxi.. ma devo dire che quelli di Varadero sono piu' belli, primo perche' sono guidati solo dalle Muchachas, secondo perche' in quelli dell'Habana non ci siamo andati... comunque forse non saro' bravo io a contrattare.. ma sono carissimi.. 5 CUC per arrivare alla Casa del Ron.. ma dove andremo a finire... Gia' e la signora della casa del Ron che si e' scandalizzata perche' ho comprato due bottiglie di Havana Club, dicendo che lo avevamo anche in Italia... due motivi primo non sono un bevitore di superalcolici e le ho prese solo per allenarmi a casa a fare il mojito :-), secondo costava solo 3,85 CUC l'aneo blanco contro i 9 Euro che costa in un supermercato qua...

Devo confessare una cosa pero'.. ho fatto il giro in trenino per Varadero... si quei trenini che si vedono, e che passano dagli alberghi caricano i turisti e li portano a spendere dei soldi nei mercatini, alla casa del Ron, al parco che non mi ricordo piu' come si chiama.. la scusa era quella delle bimbe, ma devo dire che anche loro si sono rotte moltissimo... abbiamo visto la casa di Al Capone (poi dicono che il crimine non paga), un mercatino, il parco che non mi ricordo piu' come si chiama dove c'era lo stop obbligatorio (per modo di dire) per consumare una Piņa Colada (ma proprio un cocktail brasiliano con tutti quelli cubani?), poi la Casa del Ron.. beh qui ci abbiamo mollato.. ok dopo aver assaggiato a scrocco tutti i tipi di Ron (solo io non le bambine) abbiamo preso il primo CocoTaxi e siamo tornati in spiaggia.. anche se la Muchacha mi ha guardato male perche' non volevo spendere piu' di 5 Cuc per andare dalla 62esima calle alla 39esima.

Della gita al reef.. da qualche parte, non saprei tornarci, la barriera e' a pochi metri dalla riva.. a parte la guida (Ivan) che ha superato il livello di antipatia consentito per i viaggi all'estero, ricordo i pesci colorati, gli accidenti per infilare maschera e pinne alle bambine e l'aria condizionata a manetta quando siamo risaliti sul pullman tutti bagnati (qui Ivan si e' guadagnato la corona di antipatico dell'anno quando non ha voluto abbassare l'aria) sembravamo in un pullman in val brembana al ritorno da una sciata tutti con gli asciugamani bagnati addosso.

Gli spettacoli alla sera forse un po' naif.. ma a veder ballare questi ragazzi sembrava di essere su un altro pianeta... sto ancora provando a muovermi al ritmo di reggaetton, ma nemmeno con una dozzina di vite davanti avrei la minima possibilita'.

Alcuni flash che mi sono rimasti di Varadero, anche perche' ridendo e scherzando ormai e' quasi un mese che siamo tornati, sono stati un po' il dispiacere di non poter piu' sfoggiare il nostro spagnolo maccheronico studiato al volo usando un corso in inglese per imparare lo spagnolo scaricato da internet, in Hotel parlavano tutti italiano. Il frullatore del bar che quando non era rotto non c'era la frutta da frullare, quando c'era la frutta non c'era il ghiaccio, quando c'era il ghiaccio non andava il tritaghiaccio. Il barista che aveva il compito di preparare i cocktail ma non quello di lavare i bicchieri, per cui quando finivano i bicchieri non si facevano piu' cocktail fin quando non arrivava la signora che aveva il compito di lavare i bicchieri. Claudio che diceva che Juliette (una delle ballerine del gruppo) lo stressava sempre per farsi offrire da bere, mentre tutto il resto dell'Hotel era convinto che fosse lui ad avere una debole per lei. I vicini di ombrellone che ho scoperto che lei andava a scuola nello stesso edificio dove andavo io (due istituti diversi) e che forse era anche in classe con la "morosina" di quando avevo 17/18 anni). La cameriera Milagros che l'ultimo giorno ci ha lasciato la stanza fino alle quattro del pomeriggio per far fare il riposino a Giacomo, anche se dovevamo liberare la stanza al mattino.

Sembra quasi di essere a uno di quei concerti dove alla fine il cantante presenta tutta la band :-).. comunque eccoci qua siamo ritornati ormai da un mese, questo Agosto nostrano ha fatto di tutto per farci dimenticare il sole di Cuba (se ci sono state 3 giornate di sole pieno sono state molte), ma devo dire che un pochino ce lo siamo portati con noi... alla dogana non hanno fatto storie.. vedremo di avere altre occasioni per riportarlo indietro, insomma piu' che un addio, un arrivederci...

Hasta la victoria siempre...

 

http://www.freeforumzone.com/viewmessaggi.aspx?f=4506&idd=3469

 

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